IMMORTAL – All Shall Fall

Pubblicato il 06/10/2009 da
voto
7.5
  • Band: IMMORTAL
  • Durata: 00:40:16
  • Disponibile dal: 25/09/2009
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

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Dove eravamo rimasti? L’ultimo respiro gli Immortal lo avevano esalato nel 2002 con il discreto “Sons Of The Northern Darkness”, poi lo scioglimento. Ora, a sette anni di distanza e senza dimenticare l’uscita di “Between Two Worlds” degli I, Abbath, Horgh ed il nuovo entrato Apollyon (senza dimenticare la presenza fondamentale di Demonaz che si occupa delle liriche) tornano sul mercato con il nuovo, attesissimo “All Shall Fall”. I norvegesi ripartono più o meno da dove si erano fermati, quindi dal black glaciale ed epico allo stesso tempo che ha caratterizzato la band da “Blizzard Beasts” in poi. La copertina va a ricollegarsi proprio al loro capolavoro del 1999, ovvero “At The Heart Of The Winter”, non tanto nelle tematiche quanto per il fatto che queste sono le uniche due cover che non ritraggono la band. Il nuovo lavoro è composto da sette tracce della durata media consistente e si presenta piuttosto vario, seppure rispettoso della storia degli Immortal stessi. Ad aprire le danze troviamo la splendida title track, perfettamente appesa tra black ferale ed epic bathoryano, con un Abbath letteralmente da brividi quando declama “All Shall Fall!”. Sin da subito si capisce che il peso delle composizioni grava sulle larghe spalle del singer, che si trova perfettamente a proprio agio nei panni dell’erede più conseguente del grande Quorthon. L’epicità dell’album degli I si fonde alla perfezione con l’Immortal sound, andando a creare un unicum musicale di grandissima emozionalità, come dimostra anche la successiva “The Rise Of Darkness”, che segue gli schemi dell’opener track. “Hordes To War” è probabilmente l’episodio meno riuscito, seppur quello maggiormente orientato sul black (e sul thrash, diciamola tutta). Già con la successiva “Norden On Fire” però gli Immortal tornano ad un livello qualitativamente superiore, che si traduce in uno dei brani più emozionali della loro carriera, una sorta di ibrido tra il black, l’epic e quel tocco particolare che hanno gli Amon Amarth, qui vagamente richiamati grazie al riffing piuttosto melodico della sei corde di Abbath. “Arctic Swarm” si muove sugli stessi schemi, con Horgh dietro le pelli che però dona maggiore dinamismo al brano, facendo perdere un po’ di quel fascino epico che caratterizza il resto del lavoro. A chiudere troviamo “Mount North” e soprattutto la grandiosa “Unearthly Kingdom”, vera summa cum laude del new deal degli Immortal: il brano scorre lento e possente come da tradizione epic doom e solo il rantolo di Abbath ci ricorda che comunque ci si muove in territori maggiormente estremi. Da manuale l’accelerazione ritmica a metà brano, così come altrettanto ben riuscito il finale maestoso. Da segnalare anche la presenza di un chitarrismo vagamente legato a stilemi cari alla NWOBHM che rappresenta una, sebbene piccola, novità per i norvegesi. “All Shall Fall” a noi è parso un rientro ispirato e sincero, dato che rappresenta alla perfezione l’Abbath-pensiero targato 2009. Va detto che i fan di vecchia data potrebbero lamentare una carenza di partiture legate all’old school black metal e soffrire per la presenza di parecchi mid tempo e di un senso melodico mai così marcato. C’è anche da dire che Apollyon poteva essere sfruttato in maniera più fantasiosa, dato che è un bassista straordinario, invece si è scelto di metterlo a completo servizio dei brani, per un risultato finale comunque efficace. Fatto sta che gli Immortal sono tornati e lo hanno fatto in maniera perentoria, con il loro lavoro migliore dai tempi di “At The Heart Of The Winter”, e scusateci se è poco!

TRACKLIST

  1. All Shall Fall
  2. The Rise Of Darkness
  3. Hordes To War
  4. Norden On Fire
  5. Arctic Swarm
  6. Mount North
  7. Unearthly Kingdom
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