IMMORTAL – War Against All

Pubblicato il 23/05/2023 da
voto
8.5
  • Band: IMMORTAL
  • Durata: 00:38:07
  • Disponibile dal: 26/05/2023
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

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I più recenti sviluppi nella lunga saga di questa band hanno confermato la definitiva trasformazione degli Immortal in una one-man band, anche dal punto di vista legale. Assodato ciò, e appurato in sede di intervista – che potrete presto leggere su queste pagine – che difficilmente ci saranno passi indietro e reunion, a parlare dev’essere la musica e per fortuna “War Against All” è il disco che potevamo aspettarci, o in cui ancor meglio speravamo dopo l’ottimo esito del precedente “Northern Chaos God”.
Si riparte da lì, e da tutte le premesse già fatte da Demonaz una volta trovatosi da solo a gestire la band: un sound sempre più epico, debitore verso l’eterno Maestro Quorthon, declinato in otto tracce che riescono a nostro parere a mettere d’accordo fan di tutte le fasi e sonorità della band e che dimostrano l’onestà intellettuale del fondatore della band: un musicista che scrive innanzitutto buona musica, che soddisfa lui, e che incontra poi il favore del pubblico, senza andare a replicare pedissequamente interi dischi iconici del passato. E andando a ottenere, non a caso, un risultato ancora più convincente e vario, a nostro parere, rispetto al primo disco di ‘riassestamento’.
Per la descrizione puntuale dei brani, ci siamo già dilungati a sufficienza nel nostro podcast e nell’analisi track-by-track pubblicati recentemente, quindi qui cerchiamo di tirare le somme generali. “War Against All” mostra una band consistente, con Kevin Kvåle (Gaahls Wyrd, From The Vastland) a supportare Demonaz dietro le pelli ed Ice Dale degli Enslaved al basso e in veste di produttore, come già avvenuto sul disco precedente. Come specificato da Demonaz, tutti i brani erano già pronti, ma l’apporto in fase di registrazione si sente e lo stesso chitarrista e compositore ha confermato di considerare i due, se non membri ufficiali a tutti gli effetti, dei compagni di viaggio affidabili… magari anche in contesti extrastudio. Con totale libertà compositive, ma al tempo stesso un’idea chiara su come portare avanti la narrazione di Blashyrk, ecco così che veniamo accolti da una doppietta iniziale bella furente, con la title-track e “Thunders Of Darkness” a riproporre cavalcate molto classiche e incalzanti.
La sequenza di brani successiva si muove su ritmi più lenti, ma ricchi di pathos e di atmosfera vichinga; correggiamo anzi un’ipotesi fatta nel track-by-track, visto che Demonaz ci ha confermato che, ancora una volta, non sono presenti né synth, né tastiere, ma solo layer sovrapposti di chitarra. A conferma che, come da lezione dei Bathory, non servono effetti speciali per emozionare.
“Nordlandihr” è probabilmente il pezzo più elaborato (e lungo, quello sì) del disco, con un certo gusto à la Enslaved, nonostante il bassista non abbia partecipato in fase compositiva; e sicuramente aggiunge elementi di interesse alla lunga saga degli Immortal. E proprio “Immortal” è l’iconico, cupo e violento brano che ci porta verso la conclusione del disco; ancora una volta tocca a una ‘suite’ ricca di arpeggi e con uno dei riff più intensi del disco chiudere il cerchio: parliamo di “Blashyrkh, My Throne!”, al termine della quale dobbiamo quasi spazzare via la neve dai nostri abiti, rimpiangendo di essere arrivati in fondo.
Come da tradizione, agli Immortal bastano meno di quaranta minuti per farci nuovamente immergere nel loro universo unico, glaciale e oscuro, offrendoci un viaggio esaltante e per il quale, fortunatamente, il nocchiero pittato a nome Demonaz non ha perso la bussola.

TRACKLIST

  1. War Against All
  2. Thunders Of Darkness
  3. Wargod
  4. No Sun
  5. Return To Cold
  6. Nordlandihr
  7. Immortal
  8. Blashyrkh My Throne
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