7.0
- Band: IMPALED
- Durata: 00:47:12
- Disponibile dal: 27/02/2005
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
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Terzo lavoro per i californiani Impaled, che con questo “Death After Life” dimostrano la volontà di smussare le imperfezioni del precedente “Mondo Medicale”. Death metal di stampo decisamente europeo, che deve più di qualcosa al suono coniato dai fratelli Amott, e che non tenta di nascondere la propria natura parzialmente derivativa con bizzarrie assortite. Se si tralasciano certe tentazioni para-sinfoniche che appaiono, in realtà, come derive goliardiche di un suono altrimenti tradizionale, gli Impaled sopperiscono egregiamente alla mancanza di originalità con una buona dose di personalità ed una cura per i dettagli relativi alla produzione che si rivela essere vincente. Il disco funziona, i brani appaiono frutto di un’operazione di cesello accurata ed esperta, l’alternanza di momenti melodici (i solos Amottiani) ed altri maggiormente aggressivi segue tempistiche praticamente perfette; si ascolti “The Dead Shall Dead Remain” (che, nel titolo, omaggia l’esordio del quartetto) per saggiare il reale spessore di una band che fonde, nello specifico del brano in questione, l’approccio ritmico del moderno metalcore e la ricerca armonica del death metal europeo di un decennio fa. Sulle stesse coordinate anche il resto dell’album, che rivela una felice propensione a seguire scansioni ritmiche non certo innovative ma assolutamente vincenti nel contesto dei brani che compongono “Death After Life”, disco non indimenticabile, ma degno di nota se non altro per l’inarrestabile efficacia di buona parte dei brani che ne riempiono i solchi.