IMPERIAL TRIUMPHANT – Vile Luxury

Pubblicato il 13/07/2018 da
voto
5.0
  • Band: IMPERIAL TRIUMPHANT
  • Durata: 00:56:47
  • Disponibile dal: 13/07/2018
  • Etichetta:
  • Gilead Media

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Perché una band che aveva davanti un futuro oscuramente luminoso (passateci l’ossimoro, così da avere almeno una nota divertente in questa recensione)  deve a tutti i costi ribaltare le carte in tavola? Lo spiazzamento rispetto agli Imperial Triumphant lo avevamo già espresso al momento dell’uscita del precedente album, che dopo un esordio mirabile li aveva portati a intraprende una strada alquanto inspiegabile, fatta di derive death poco ispirate, tempi dispari apparentemente messi solo in bella mostra e incisi jazz-core. Ecco, l’ultimo elemento diventa qui ancora più presente, con frequenti passaggi di sassofono che in certi punti ricordano il Miles Davis più volatile – e particolarmente slegati dal contesto musicale intorno – e in altri momenti sfiorano gli squarci di John Zorn. Viene francamente difficile descrivere questo album sezionandolo nei singoli brani, dato che pressoché tutte le tracce sono un guazzabuglio di quanto sopra elencato. Certo, esiste naturalmente il rovescio della medaglia, dato che potremmo definire “Vile Luxury” come il tipico prodotto della Gilead, etichetta che non si tira indietro rispetto a sperimentazioni anche talora azzardate (pensiamo a band come Eigenlicht o Krallice), ci rendiamo conto che  i limiti di giudizio potrebbero essere anche solo nostri, e quella che ci pare pretenziosità senza né capo né coda farà magari la gioia del pubblico più votato a sonorità schizoidi o difficilmente inquadrabili. Ma, appunto, se non ci si ripete uguali a se stessi  non c’è nulla di male a seguire quanto di buono si sa fare, e pensiamo nuovamente all’ottimo “Abonimamentvm”. Tirando le somme, salviamo il salvabile citando la cupa e maligna “Chernobyl Blues”, che tra cadenze da rituale esoterico, un cantato decisamente evocativo e una sfuriata dissonante sul finale indica secondo noi una storia più ammiccante al passato della band e più solida. Per il resto,  restiamo concordi con il compianto Peter Steele e una sua famosa epigrafe: “Non confondiamo la mancanza di talento con il genio”.

TRACKLIST

  1. Swarming Opulence
  2. Lower World
  3. Gotham Luxe
  4. Chernobyl Blues
  5. Cosmopolis
  6. Mother Machine
  7. The Filth
  8. Luxury In Death
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