7.0
- Band: IMPLORE
- Durata: 00:31:00
- Disponibile dal: 27/09/2019
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Sony
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Sin dagli esordi, gli Implore hanno mostrato idee chiare e notevole prolificità, arrivando a suonare in tutto il mondo e a rilasciare nuovi lavori in serie, con l’evidente ambizione di diventare musicisti full time. La loro grande frequenza di pubblicazione forse non ha permesso la maturazione di un suono segnatamente distintivo, ma i ragazzi sinora hanno comunque sempre dimostrato una verve invidiabile e una certa bravura nel raffinare una miscela di generi ampiamente noti. Nel sound del quartetto, un impianto ora hardcore, ora spiccatamente d-beat, con chitarre richiamanti Trap Them e Converge, e un forsennato incedere ritmico spesso sfociante in torrenziali blastbeat, fa spesso da punto di partenza per l’introduzione di influenze grindcore e death metal. Il ruvido monolite sonoro che si viene a creare non sempre ha rilevantissime variazioni a livello di mood, ma avvolge e coinvolge l’ascoltatore nel suo furioso trip un po’ come, su tonalità più esasperanti, sono soliti fare i finlandesi Rotten Sound. La proposta del gruppo è dunque caratterizzata da ricorrenti slanci strumentali, bruschi stop and go e una ricerca sonora continuamente volta all’impatto e all’aggressione, il tutto però senza mai perdere di vista strutture sciolte e ficcanti. Sta proprio qui il massimo pregio degli Implore: volano alto e al tempo stesso mantengono i piedi ben piantati a terra, componendo brani brevi e intensi, dalla chiara indole live, senza scadere nella vera monotonia. “Alienated Despair” a livello di contenuti e resa sonora è simile al precedente “Subjugate”, ma il brio alla base del riffing di chitarra e la menzionata abilità nel variare le ritmiche e nel dosare le influenze in maniera diversa piuttosto regolarmente portano il disco a risultare sempre vivace e divertente. Chi ha sempre apprezzato il gruppo non avrà motivo di cambiare opinione dopo questa nuova frustata.