voto
5.0
5.0
- Band: IN FLAMES
- Durata: 00:45:00
- Disponibile dal: 03/02/2006
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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Evoluzione, svecchiamento del proprio sound, maturazione artistica, queste sono le parole chiave dei fan più open minded ed attenti all’andamento del mercato musicale. Conservazione, tradizione, tradimento sono invece i termini usati dalla frangia più oltranzista di metal head che ciecamente criticano a priori qualsiasi tentativo di innovazione da parte della loro band beniamina. “Come Clarity” degli In Flames segue la strada intrapresa degli ultimi anni, quella di rinnovamento e modernizzazione, ma l’ascolto della nuova fatica di Jesper Stromblad e compagni rivela come dietro tutti questi buoni intenti non ci sia altro che un tentativo di avvicinarsi ai trend modaioli dettati dal mercato a stelle e strisce. Canzoni come “Take This Life” o “Leeches” suonano potenti, distorte e filtrate, la produzione strizza l’occhio al sound americano e ciò che gli In Flames salvano della loro antica tradizione sono soltanto le melodie orecchiabili che abbondano in tutti gli episodi di “Come Clarity”. L’ascolto non trascorre senza intoppi, pezzi piatti quali la brutale “Vacuum” o “Our Infinite Struggle” disonorano il grande nome che la band si è conquistata in anni di gavetta e sentirla oggi intenta a proporre pezzi ruffiani e tremendamente commerciali ci riporta con non poche lacrime ai tempi di grandiose release intitolate “Subterranean”, “The Jester Race” o “Whoracle”. Abbandonando ogni sentimento nostalgico e conservatore, bisogna purtroppo constatare come gli In Flames da “Clayman” in avanti non siano più riusciti a produrre un capolavoro degno di quanto fatto nei primi anni della loro carriera e vederli oggi così ansiosi di far breccia nel mercato musicale getta preoccupanti dubbi sulla genuinità della loro musica. Volenti o nolenti la band che riuscì per prima ad ottenere ottimi risultati unendo sonorità heavy metal ad un cantato growl oggi non esiste più, probabilmente gli ascoltatori più giovani (e numerosi) preferiscono così…noi ne prendiamo atto.
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