7.5
- Band: IN FLAMES
- Durata: 00:21:38
- Disponibile dal: //1995
- Etichetta:
- Wrong Again Records
- Distributore: Audioglobe
Una delle maggiori chicche che la discografia degli In Flames ci offre è, senza ombra di dubbio, il mini-CD “Subterranean”, partorito nel 1995, sempre per i tipi della Wrong Again Records, ed ora pressoché introvabile (se non attraverso riedizioni). L’album contiene cinque tracce indimenticabili di proto-melodic death, registrate senza troppa cura ed attenzione, seppur tecnicamente perfette, ed aventi una produzione appena accettabile, anche se deliziosamente underground. Stanne non è più della partita, impegnato ormai in pianta stabile nei Dark Tranquillity, e viene sostituito dal session vocalist “Henke” Forss, autore anche delle lyrics. La cover è, a giudizio di chi scrive, bellissima, raffigurante una bambina imprigionata da fiamme che scaturiscono da un non ben delineato luogo (ma potrebbe essere anche il camino di casa…), e crea un cupo ed oscuro feeling che va a permeare anche le composizioni contenute nel dischetto. Dischetto che viene inaugurato da una melodia spaziale alle keyboards, precedente l’esplosione melodica dell’opener “Stand Ablaze”, puro coacervo di melodia e furore nord-europeo; la voce di Forss è acidissima e sembra provenire da putride e remote grotte, mentre i riusciti riff di Stromblad e Ljungstrom si inseguono a ripetizione; in questo brano, alla batteria troviamo Daniel Erlandsson (presente anche nella photosession del booklet), così come nel seguente “Ever Dying”, simile al primo nell’incedere, ma caratterizzato da un buon break acustico nel bel mezzo del suo evolversi, poi ripetuto nel finale, e da una straziante interpretazione di Forss. Inframezzate dal breve affresco strumentale “Timeless”, la title-track e “Biosphere” vedono all’opera al drumkit Anders Jivarp, per un’accoppiata di canzoni che confermano in pieno quanto di buono stiano costruendo gli In Flames: song equamente divise fra spunti melodici che richiamano il folk epico e digressioni più estreme, tanto care ai prime-mover della scena scandinava; semplicemente stupendo il lavoro chitarristico di “Biosphere”, al cui interno troviamo uno dei riff più belli mai scritti da Jesper & Co.. Grazie a questa uscita discografica, la band otterrà un nuovo contratto, nientepopodimenoche con l’emergente Nuclear Blast, ed un tale di nome Bjorn Gelotte viene già indicato come nuovo drummer del combo… che incomincia a pensare davvero in grande.