8.0
- Band: INCANTATION
- Durata: 00:49:25
- Disponibile dal: 10/06/2014
- Etichetta:
- Listenable Records
- Distributore: Audioglobe
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Se, come chi scrive queste righe, siete della generazione che si è riconosciuta soprattutto nel death metal degli anni Novanta, per voi gli Incantation sono senz’altro un gruppo importante. Sul finire di quel decennio, quando etichette e media si focalizzavano su sonorità molto più vendibili a un pubblico di bocca buona, gli Incantation furono uno degli ultimi baluardi del vero underground, rappresentando spesso e volentieri il ponte ideale tra la tradizione death metal e quella del doom più marcio e vischioso, avverso per natura a qualsiasi tipo di compromesso. Gruppi oggigiorno piuttosto in voga nel mondo death metal come Dead Congregation o Maveth, tanto per fare degli esempi, ora non sarebbero qui se John McEntee e soci non fossero mai esistiti. Ma lungi da noi sminuire entrambi, visto che negli ultimi tempi proprio validissime realtà come queste ultime hanno contribuito a portare finalmente gli Incantation sotto i giusti riflettori, citandoli sempre tra le proprie influenze e dando loro il giusto riconoscimento dopo numerosi anni bui e una carriera lunga ma complessivamente avara di grandi soddisfazioni. Anzi, oseremmo anche affermare che se gli Incantation si sono ripresi alla grande dopo un periodo di stallo, con ottimi album come “Primordial Domination” e soprattutto “Vanquish In Vengeance”, è grazie anche all’esplosione di certi discepoli: la band statunitense deve aver capito che nella scena finalmente c’erano spazio e interesse per una proposta di questo tipo e che gli anni trascorsi a combattere nell’underground per portare avanti un proprio stile stavano una volta per tutte pagando. Ascoltando i suddetti dischi, si nota facilmente come il songwriting sia tornato ad essere sciolto e i toni siano più euforici ed arrembanti che mai; un’impressione che si ha in toto anche davanti a questo nuovo “Dirges of Elysium”, opera mostruosa per impatto e intensità, che fa seriamente attestare che gli Incantation stiano vivendo oggi il loro momento più felice dai tempi degli esordi di “Onward to Golgotha” e “Mortal Throne Of Nazarene”. La produzione del nuovo lavoro è forse la migliore della carriera dei Nostri ed è un sollievo che questa sia qui per valorizzare ulteriormente vere e proprie perle come la lacerante “Debauchery” o la straordinariamente ‘orecchiabile’ “Carrion Prophecy”, traccia non a caso scelta come primo ‘singolo’. Nell’album viene poi messo in mostra un eclettismo a livello di strutture mai così marcato: c’è la botta tritatutto (“Bastion of a Plague Soul”), ma anche l’episodio più equlibrato dove si alternano forza ed atmosfera (“From a Glaciate Womb”). Nel finale, poi, gli Incantation diventano megalomani e sfoderano una “Elysium (Eternity Is Nigh)” che oltrepassa addirittura i sedici minuti di durata: doom, death metal, classici Sabbath… difficile distinguere tutte le influenze e i dettagli di questo vortice infernale; ad un primo ascolto si rimane di sasso, ma poi non si può far altro che apprezzare un tentativo così ardito. D’altronde, i risultati sono quelli che ci si può aspettare da musicisti che sono in attività da oltre un quarto di secolo. “Dirges of Elysium” è, in sostanza, la definitiva affermazione degli Incantation in una scena che per anni ha faticato a capirli: è un album profondo, concreto e assolutamente ispirato, basato sia su esperienza e mestiere, sia su un entusiasmo che sembra a tutti gli effetti quello tipico di un gruppo agli inizi. Superarlo sarà un’impresa non da poco.