INFECTED RAIN – Ecdysis

Pubblicato il 04/01/2022 da
voto
7.5
  • Band: INFECTED RAIN
  • Durata: 00:55:10
  • Disponibile dal: 07/01/2022
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Guardando le classifiche di fine anno delle più importanti testate internazionali è facile notare una forte presenza di quote rosa – Jinjer, Spiritbox ed Employed To Serve su tutti, ma anche Lingua Ignota e Kingwoman – segno di come la diversità di genere sia sempre più diffusa anche nell’accezione più muscolare della nostra musica preferita. Se gli Infected Rain faranno parte delle stesse classifiche nel 2022 è ancora presto per dirlo, ma di sicuro il tempo trascorso da “Endorphin” è servito alla band moldava per affinare alcuni dettagli, confezionando quello che possiamo definire come il disco più completo di una discografia giunta con “Ecdysis” al quinto capitolo. Fedeli alla loro doppia anima che li vede unire sonorità synth-wave e nu-metal old-school, i quattro aprono con con la più tranquilla “Postmortem Pt.1”, ma si tratta della proverbiale quiete prima della tempesta. Pezzi come “Fighter”, “The Realm Of Chaos” (con la partecipazione di Heidi delle Butcher Babies, più per il video che per la canzone in sé) o “Everlasting Lethargy” pescano a piene mani dal pentagramma dei nove mascherati dell’Iowa – la presenza di parole chiave come ‘Spit It Out’ o ‘Duality’ sembra da questo punto di vista più un ‘easter egg’ che una coincidenza – mostrando la maturazione dello screaming di Lena e del riffing della coppia di chitarre, se non in termini di originalità quanto meno come impatto. Se metà del disco suona dunque come un mix di Slipknot e Otep con un pizzico di Delain per il cantato pulito, sul versante più sinfonico il riferimento diventano i vecchi In This Moment; pensiamo infatti a loro ascoltando le due “Post Mortem” o “Never The Same”, anche se in quanto a cazzimma Maria Brink potrebbe andare a lezione da Lena. Nell’uso dell’elettronica troviamo poi diverse sfumature che vanno dall’approccio ‘in your face’ (“Showers”, perfetta per la playlist da palestra) a quello più ambient (“Nine, Ten”), passando per interessanti contaminazioni synth-core / nu-wave (“These Walls”,“November”), a riprova di un disco sufficientemente variegato per compiacere gli amanti del modern metal meno avvezzi alle poliritmie dei compagni d’etichetta Jinjer.

TRACKLIST

  1. Postmortem Pt. 1
  2. Fighter
  3. Longing
  4. Goodbye
  5. The Realm of Chaos (feat. Heidi Shepherd)
  6. Everlasting Lethargy
  7. These Walls
  8. Showers
  9. November
  10. Never the Same
  11. Nine, Ten
  12. Postmortem Pt. 2
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