7.0
- Band: INFECTION CODE
- Durata: 00:42:47
- Disponibile dal: 21/10/2007
- Etichetta:
- Beyond Productions
- Distributore: Masterpiece
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Il viaggio verso la personalizzazione del suono degli Infection Code arriva con il terzo capitolo “Intimacy” al dolore assoluto: fisico e psichico, lacerante, malefico, premeditato. Registrato ai Nadir Studios di Tommy Talamanca e affinato dalle abili mani di Billy Anderson (Neurosis, Eyehategod e Brutal Truth) a San Francisco, “Intimacy” supera il passato e lo stupra in maniera brutale aggiungendo alla violenza moderna dei Today Is The Day la perversione dei Ministry, la tecnica dei Mastodon e le dimensioni parallele e dilatate di Jesu e Isis. Queste coordinate per delineare solo una vaga idea del disturbante viaggio sonoro intrapreso in otto capitoli finemente strutturati e rilegati con spago ispido in una copertina di pelle umana. Tra claustrofobia e trappole auditive si notano i passati death metal della formazione, dilaniati e brancolanti nel buio, condite da vocals ora emozionali, ora doloranti, ora schizofreniche. “The Man And His Silence” sarebbe un pezzo dark/new wave, ma filtrato dalla mente della formazione diviene un viaggio ambient rumoroso e destabilizzante, remixato e percepito in maniera sibillina da un timpano perforato. “Cold Surface” è post hardcore schizoide e in astinenza da psicofarmaco, “(E)motionless” subisce l’influenza dei Mastodon di “Remission” e li riporta nel codice horrorifico tipico del gruppo, e “Slumber” mischia tutto in un finale apocalittico. La versione stravolta di “Heart Shaped Box” è sicuramente più efficace di mille parole per entrare nella mente malata del Codice. Un incubo che vi lascerà coi nervi a pezzi, obbligatorio per i fan dei gruppi citati. Doloroso.