INFERI – Decadence

Pubblicato il 27/03/2004 da
voto
7.0
  • Band: INFERI
  • Durata: 00:32:23
  • Disponibile dal: 01/02/2004

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Ennesimo gruppo black metal interessante partorito del nostro sottosuolo. Il duo mantovano che dà vita agli Inferi ha le idee molto chiare su come plasmare un black metal cattivo al punto giusto, ma non è dimentico di un’atmosfera che da sempre è caratteristica principale di questo genere. Accelerazioni fatte al punto giusto, mid tempo trascinanti, rallentamenti azzeccati e di un certo impatto, tutti questi cambiamenti sono frutti di un modo maturo di strutturare un brano. Non c’è solo la giusta dose di talento in questa band, gli Inferi riescono davvero a creare musica interessante in un demo non scontatissimo e dall’intrigante cover: un disegno fatto a mano molto semplice quanto enigmatico ed espressivo: due grandi occhi posti sopra un albero dominante sui cui rami penzolano degli impiccati. Tetro, violento quanto basta, ma anche dai possibili significati sciamanico-iniziatici. Tali possibili aperture ci potrebbero anche essere, visto che la musica degli Inferi in qualche modo è piena di un pathos capace di ipnotizzare e trascinare in altri mondi. Sebbene i nostri debbano diventare un po’ più professionali (sarebbe il caso di evitare una sorta di auto recensione che accompagna il foglio promozionale), il lato più importante (ossia la musica e in secondo luogo la produzione) è trattato molto bene e nel modo giusto. Le atmosfere non sono troppo sulfuree e diaboliche, esse tendono piuttosto ad essere inquietanti. C’è un tocco di melodia ed una propensione ad un riffing non proprio esclusivamente black metal perché gli Inferi attingono anche qualcosina dal thrash prima maniera, semplice seppur pungente. Sugli scudi sicuramente l’opener “Dreams Of Death”, dal tocco abbastanza personale. Con “The Walk Of Damned” si ritorna su un livello medio e molto standard, perché qui la band cerca di ispirarsi alla vena più misantropa del genere, in pieno stile Nargaroth e simile, ma senza convincere pienamente. Il riffing non è troppo malato e la parte lenta è forse troppo lenta senza creare quel senso di oblio che si ritrova in altri lavori, molto più estremi. Questi sono solo piccoli particolari che, una volta migliorati, spingeranno la band verso una visibilità che è alla loro portata e che non sarebbe poi così immeritata. La via giusta è questa… e porta all’inferno.

TRACKLIST

  1. dreams of death
  2. far the candles burn
  3. the walk of damned...
  4. in front of hell's gates
  5. decadence
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