7.5
- Band: INFERNAL ANGELS
- Durata: 00:47:33
- Disponibile dal: 20/01/2017
- Etichetta:
- My Kingdom Music
- Distributore: Audioglobe
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Ad eccezione di Xes, storico cantante e leader della band, gli Infernal Angels di “Ars Goetia” sono di fatto un gruppo rinnovato. Non stupisce, pertanto, che il nuovo e quarto full length album sia diverso da quanto fatto dalla band in passato. In questa demonologia sonora gli elementi black e death metal si intrecciano continuamente. Il risultato è, spesso, molto valido. A partire da “Asmoday: The Impure Archangel”, su cui c’è anche Mancan degli Ecnephias come special guest. Lo stile è prevalentemente black metal, ma le atmosfere cupe derivano dalla tradizione death metal. “Vine: Detroyer Of The World”, ad esempio, ha un’atmosfera che ricorda i primi album dei grandi deathster francesi Loudblast. La produzione è curata e molto professionale, anche se si poteva dare maggior risalto e grinta alle chitarre; i suoni potevano essere magari un po’ più grezzi e specialmente più aggressivi. Da sottolineare tuttavia l’ottima sezione ritmica, un punto saldo e di riferimento per le prossime release della band. “Bael: The Fire Devour Their Flesh” è un altro brano black metal oscuro e ben strutturato. Il riffing di questa release è generalmente apprezzabile, anche se molto tradizionale e affatto originale, mentre il cantato di Xes è molto buono e mai scontato. Altro brano demoniaco è “Balam: Under Light And Torment”, un mix extreme metal davvero letale. I brani sono generalmente molto lineari, così come il riffing utilizzato, ma questa semplicità si traduce in efficacia e trasmette una discreta dose di violenza, non sprigionata appieno solo a causa della produzione. Dopo un capitolo puramente death metal come “Zagan: The Alchemist”, arriva il momento più diabolico e violento dell’intera release e non poteva non essere dedicato che al figlio delle tenebre “Belial: The Deceiver”. E’ un brano come questo che fa fare agli Infernal Angels quel salto di qualità che abbiamo aspettato per moltissimi anni. Le linee black metal qui si delineano chiaramente nella loro semplicità, ma un pregio di “Ars Goetia” è proprio quello di essere puro e semplice, senza tanti costrutti artefatti superflui. La miglior release di una band che dal primo album in avanti ha sempre fatto un piccolo passo in avanti. Album e gruppo da non sottovalutare in futuro.