7.0
- Band: INFERNAL ANGELS
- Durata: 00:42:27
- Disponibile dal: 23/05/2014
- Etichetta:
- SG Records
Spotify:
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Dopo praticamente cinque anni di silenzio ritornano i nostrani Infernal Angels, oramai una delle realtà più consolidate del panorama underground extreme metal tricolore. La band ricomincia proprio da dove si era momentaneamente fermata, ovvero dal buonissimo “Midwinter Blood”, che aveva estremizzato e blindato lo stile dei Nostri. Da queste basi si sviluppa il nuovo “Pestilentia”, molto probabilmente il miglior lavoro del gruppo meridionale. Manca però ancora un pizzico di coraggio, un’ispirazione ancora più intensa per poter gridare al miracolo, al vero capolavoro. Continuando su questa strada tale traguardo verrà presto raggiunto dagli Infernal Angels, magari già sin dalla prossima release. Sarebbe davvero il giusto traguardo per un gruppo che ha fatto la gavetta dal gradino più basso e si è elevato con le proprie forze e capacità. “Pestilentia” è un lavoro oscuro, pregno di esalazioni pestilenziali. L’emanazione più letale è la titletrack, veloce e tagliente che avvicina lo stile della band al black metal svedese grazie ad una vena melodica oscura molto ammaliante. Il gruppo viaggia su giri impressionanti grazie al lavoro dell’ottimo e velocissimo Deimos alla batteria. Notevole anche il sound complessivo, soprattutto quello delle chitarre, saturo ma velenoso allo stesso tempo. Oltre ad avere un’aura black metal, gli Infernal Angels riescono a brutalizzare i brani con ritmiche death metal essenziali ma devastanti. Non mancano, come già anticipato, le linee melodiche di chitarra che si sovrappongono alle sfuriate monolitiche della base ritmica, presenti dall’opener sino alla conclusiva “A Night Of Unholy Soul”, brano molto ricco di spunti interessanti ed intuizioni. “Blood Is Life”, invece, è un vero e proprio macigno, con una parte cadenzata centrale davvero oscura e pesante. Il cantato di Xes, sempre più convincente di release in release, segue pari pari con la metrica l’evolversi della ritmica e questo aiuta a rendere il brano ancor più quadrato e devastante. In altri frangenti però, si poteva magari scostare maggiormente il cantato dalla base musicale per creare qualcosa di diverso, ma forse l’intento della band era proprio quello di creare un blocco unico. “Carpathians” è un pezzo piuttosto standard, ma ha il pregio di essere molto fluido e di creare una grande atmosfera. In questo capitolo la band ricorda da vicino i conterranei Ecnephias. Con “Cold Fog Rises” e “Domina Nigra” torniamo in campo decisamente più black metal e anche su questo terreno la formazione ha dimostrato da sempre di sapersela cavare piuttosto bene. Non manca nemmeno un brano old style, come “In The Darkness”. In questo album non manca praticamente niente, gli Infernal Angels hanno davvero confezionato un bel prodotto. Complimenti a loro e a tutti i gruppi underground che, nonostante il trascorrere degli anni, continuano a suonare ottima musica spinti dalla passione.