7.0
- Band: INFERNALIVM
- Durata: 00:21:40
- Disponibile dal: 29/11/2024
- Etichetta:
- Sentient Ruin
Spotify:
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L’underground francese continua a rivelarsi una discreta fucina di band capaci di confezionare del death o del black metal di livello. Gli Infernalivm non sono tuttavia un progetto nato dal nulla: i membri provengono infatti da band di spicco della scena francese, come Novae Militiae, Merrimack, Benighted e Ritualization. Questa esperienza pregressa si traduce in una maturità compositiva piuttosto evidente, che traspare dalla vivace struttura dei brani e dall’abilità nel bilanciare momenti di violenza serrata con passaggi atmosferici carichi di tensione.
Con questo nuovo progetto, i Nostri si dedicano a quel che potremmo definire un death metal dai toni maligni, da cui emerge una spiccata influenza dei classici Morbid Angel, così come un attento ascolto di veterani dell’underground europeo più oltranzista, come gli olandesi Centurian. Parliamo quindi di un death metal dalle ritmiche vorticose – avvolto in una produzione che, pur mantenendo un certo “raw feeling” legato alle radici, esalta la potenza e la precisione dei singoli strumenti – in cui spiccano un grandissimo lavoro di doppia cassa e il continuo intreccio di riff spigolosi, figli dell’immortale operato del maestro Azagthoth. In un periodo in cui i Morbid Angel non sembrano passarsela bene – sono noti i problemi di salute del loro leader e il recente annullamento di un importante tour nordamericano – fa sempre piacere vedere nuove realtà abbracciare e rielaborare il loro stile con competenza.
A differenza di altri epigoni della scena, gli Infernalivm non si limitano tuttavia a riprodurre pedissequamente certi canoni del death metal classico: una canzone come “The Maze of Havoc” mostra infatti una struttura narrativa più complessa, ispirata a una scuola maggiormente contemporanea, per una sorta di mini-suite che potrebbe tranquillamente far parte del repertorio dei Cruciamentum.
“Conquering the Most High” si compone di quattro tracce che, pur nella loro relativa compattezza, riescono a condensare una discreta gamma di emozioni e influenze, per un songwriting che appunto non spinge solo sull’impatto, ma talvolta anche su una costruzione meticolosa di un universo sonoro che trasudi una densa aura sacrilega.
Se questo EP rappresenta solo un assaggio delle potenzialità degli Infernalivm, il prossimo passo potrebbe già essere decisivo: un full-length basato su questo stile e strutturato in maniera più completa, potrebbe infatti consacrarli come una delle realtà più promettenti del loro panorama di riferimento.