INGROWN – Idaho

Pubblicato il 11/03/2025 da
voto
8.0
  • Band: INGROWN
  • Durata: 00:18:16
  • Disponibile dal: 07/03/2025
  • Etichetta:
  • Closed Casket Activities

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Gli Ingrown tornano con il loro secondo album, “Idaho”, un lavoro che sprigiona un’energia primordiale e debordante, confermando il trio di Boise come una delle realtà più affamate della scena hardcore contemporanea. Il titolo, forse un riferimento al celebre “Iowa” degli Slipknot, sembra voler sottolineare lo status di outsider della band, proveniente da uno stato spesso ignorato, ma determinata a imporsi con ferocia e determinazione.
Rispetto al debutto “Gun”, che già aveva lasciato intravedere spunti interessanti, “Idaho” rappresenta un passo avanti netto e deciso. Gli Ingrown affinano la loro formula, tanto sul fronte della resa sonora quanto su quello del songwriting, mantenendo la durata complessiva della proposta su livelli estremamente ridotti – diciotto minuti di pura devastazione – ma riuscendo a condensare in questo breve lasso di tempo un mix estremamente infervorato di potenza e dinamismo.
Le radici hardcore della band – nella sua accezione più cafona, quella di Cold As Life o 25 Ta Life – sono inconfondibili, ma l’influenza powerviolence, quella della frangia più ‘riffata’ del genere, emerge qui con una prepotenza ancora maggiore. L’urgenza con cui i pezzi vengono suonati e la lucida rapidità con cui le strutture si evolvono richiamano realtà come i Weekend Nachos, con brani essenziali eppure sempre piuttosto ragionati, scanditi da cambi di tempo marcati e da una puntuale alternanza di registri. Da non sottovalutare poi una indubbia dose di death metal, sotto forma di riff di stampo Obituary che sembrano spuntare dal nulla solo per imporsi davanti a tutto e travolgere l’ascoltatore.
Ogni traccia è quindi un piccolo ordigno pronto a detonare, un caos organizzato dove nulla è lasciato al caso. Il gruppo lavora con indubbia precisione pur nel fragore della sua voracità, evitando che la ripetitività si insinui nelle brevi e brucianti composizioni. Il risultato è una sorta di vortice controllato, in cui scariche rapidissime e groove si intrecciano con naturalezza, dimostrando che gli Ingrown non si limitano a schiacciare sull’acceleratore, ma sanno anche come sterzare al momento giusto per rendere l’esperienza d’ascolto ancora più potente e al contempo interessante.
Volendo guadare alla scena contemporanea, a livello di impianto ritmico e impatto sonoro, un parallelo con i Nails può risultare appropriato: anche gli Ingrown adottano infatti un simile approccio minimale, diretto e brutale, sebbene il loro sound rimanga tutto sommato più ancorato all’hardcore rispetto alla furia, nelle ultime uscite decisamente metallica, della band californiana. Ma ciò che davvero caratterizza “Idaho” è l’attitudine del trio guidato dal chitarrista/cantante Ross Hansen: arrogante, sfrontata, quasi spaccona, in perfetto equilibrio tra sicurezza nei propri mezzi e una rabbia primitiva, alimentata dalla consapevolezza di provenire da una zona a da un contesto spesso sottovalutati. Il gruppo suona come se volesse dimostrare di essere più bravo, genuino e affamato di tanti altri. Questa determinazione si traduce in un disco che suona come una schietta dichiarazione di intenti, all’insegna di un concentrato di aggressività che rifiuta ogni compromesso e che si impone per spontaneità e urgenza espressiva.
“Idaho”, in sostanza, si rivela dunque uno dei lavori più incisivi dell’anno in questo panorama: un album che non concede respiro, che si fa beffe delle convenzioni e che, proprio come la terra da cui proviene, mostra una rudezza autentica e ineluttabile. Gli Ingrown non cercano di piacere a tutti, ma chiunque sia in cerca di un’esperienza sonora estrema e senza filtri troverà qui una prova che cresce con gli ascolti e che puntualmente colpisce con la forza di un pugno in pieno volto.

TRACKLIST

  1. Bullet
  2. Watch Your Back
  3. Ingrown
  4. Cold Steel
  5. Enemy
  6. Yout Fault
  7. Dead
  8. Unite
  9. Asylum (S.O.C)
  10. Hellbound
  11. Idaho
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