7.0
- Band: INHUMAN CONDITION
- Durata: 00:32:46
- Disponibile dal: 04/06/2021
- Distributore: Blood Blast
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Fuoriusciti nel 2020 da una delle ennesime incarnazioni dei Massacre degli ultimi anni, il batterista/cantante Jeramie Kling e il chitarrista Taylor Nordberg hanno dato vita al progetto Inhuman Condition, accogliendo di lì a poco anche il veterano Terry Butler, giusto per sottolineare ulteriormente il legame/conflitto con la band ora guidata da Kam Lee. Onestamente, porsi come realtà-nemesi di un gruppo da tempo allo sbando come i Massacre, oggigiorno risulta alquanto superfluo: un capriccio che va quasi a offuscare o comunque a non rendere piena giustizia alla musica contenuta su questo “Rat God”, la quale ha tutti i requisiti per reggersi in piedi e per farsi segnalare da sola, a maggior ragione in un momento in cui il death metal vecchia scuola sta raccogliendo ampi consensi un po’ ovunque. Sorvolando quindi sul monicker e il logo del progetto – entrambi volutamente e vistosamente ispirati alla carriera e all’immaginario degli acerrimi nemici – si può tranquillamente apprezzare la prova del trio statunitense per ciò che è, ovvero un buon debutto all’insegna di un death metal radicato nella tradizione dei tardi anni Ottanta e dei primissimi Novanta, nel quale i musicisti riescono a ben bilanciare la linearità intrinseca nell’influenza di opere come “From Beyond”, “Leprosy” e “Slowly We Rot” con un mirato approccio compositivo e realizzativo, da cui emergono una vasta conoscenza della materia e un’ispirazione più che decorosa. Un ascolto piacevole, che, senza offrire chissà quali sorprese, entra in loop da subito nello stereo, complice anche la breve durata complessiva. Alternando classiche sgroppate in doppia cassa con midtempo carichi di groove – nei quali spicca forte l’influenza degli Obituary – e affidandosi a una produzione particolarmente potente e definita, il gruppo gioca bene le sue carte, mostrando di sapersi cimentare con buona vitalità in un genere dal sapore certo datato, ma che se ben interpretato sa ancora come rivelarsi divertente. Certo, ascoltando tracce come “Euphoriphobia”, “The Neck Step” o “Fait Accompli” ci si rende conto di come quanto qui realizzato da Kling e Nordberg sia più scorrevole di un “Back From Beyond” e che quindi quello in questione avrebbe potuto rappresentare il lavoro targato Massacre più convincente dal lontano 1992; tuttavia, come accennato, non è il caso di insistere troppo su questa contrapposizione, anche perché all’interno di “Rat God” si sente appunto anche altro, compresa una resa sonora certamente più al passo con i tempi. Ci auguriamo insomma che gli Inhuman Condition continuino su questa direzione, coniugando verve e mestiere, per regalarci altro old school death metal sano e onesto, senza preoccuparsi di mettersi per forza in competizione con certi capostipiti ormai ai margini.