5.5
- Band: INJURY
- Durata: 00:40:06
- Disponibile dal: 31/07/2011
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
Apple Music:
Nati nel 2008 dall’unione di musicisti già impegnati nella scena metal italiana, gli Injury pubblicano il loro debutto, ampiamente derivativo degli idoli americani del thrash metal. Il disco è la rivisitazione moderna dei lavori dei grupponi d’Oltreoceano, con i pro e i contro che questa scelta comporta ma è sicuramente portatore di alcuni momenti di esaltazione da percussione thrash. Quel che risalta subito di questo disco, è che la batteria non sembra volersi distogliere dall’unico ritmo imposto, quello della percussione, riducendo quindi i tecnicismi al minimo. Si erge su tutti gli strumenti quindi il lavoro delle due chitarre. Il riffing è nella maggior parte dei casi serrato, molto ben costruito e relega all’angolo i passaggi melodici. Con una produzione che ricalca quelle attuali delle grandi band americane (Exodus, Testament) dai suoni puliti e pomposi, gli Injury non hanno paura nell’osare nel grande riffing. Le pecche? A nostro modesto giudizio la voce non possiede un’incisività tale da riuscire a “domare” le chitarre. E anche il lavoro di batteria potrebbe aggiungere qualche peculiarità in più al comunque corposo lavoro di percussione. Ma veniamo alle hit del disco: “Busy Killing” è canzone veloce, che non dà respiro e che si segnala come una delle più indovinate dell’intero lavoro, “Violence Unleashed” è molto all’americana, con cori e contro cori, mentre “Messiah of the Undone” si segnala come una delle tracce più dinamiche. Non male anche “Denying My Soul”, dall’inizio roboante e la lunga “Fear Of Nothin”, molto elaborata. Va detto, a vantaggio degli Injury, che le canzoni si assimilano con facilità. Le semplici strutture che sorreggono i brani, sono infatti derivazione del thrash metal scolastico, quello che andrebbe studiato alle elementari della scuola delle musica. È così che se da una parte – ed è un discorso che vale per tantissimi gruppi – l’emulazione consente spesso di elevare la qualità del prodotto, dall’altra si traduce in una mancanza di originalità, che spesso coincide con mancanza di personalità, fattore, questo, che va a deprecare il valore dell’album. In ogni caso un lavoro gradevole di thrash metal se ascoltato senza troppe pretese, anche in supporto della scena italiana.