7.0
- Band: INNUMERABLE FORMS
- Durata: 00:12:48
- Disponibile dal: 09/06/2023
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Nuova uscita per gli Innumerable Forms: un breve EP rilasciato tramite Bandcamp e in formato cassetta autoprodotto, il quale va a confermare, ove mai ve ne fosse bisogno, l’ormai consolidata maturità espressiva del gruppo americano. Il sodalizio artistico fra il leader Justin DeTore e i suoi compagni, iniziato sotto la stella oscura del death metal vecchia scuola di matrice finnica, passato tra gli obliqui meandri sonori delle commistioni con varie forme di doom e, infine, approdato, a un death-doom in cui è comune il rimando a certe soluzioni della vecchia triade Peaceville Records, raggiunge in questo nuovo “The Fall Down” uno dei suoi picchi di maggior pregio qualitativo. Solo tre tracce (fra cui la breve chiosa strumentale “Satori Part 3”) per una dozzina di minuti, ma non si può dire che si tratti di una pubblicazione ‘buttata lì’: l’opener “Impenetrable” e la title-track, infatti, si rivelano ben presto fra le migliori composizioni recenti della band statunitense, assestandosi su un death-doom dalla marcata impronta dolente, con un bel gioco di chitarra solista che riporta a sensazioni di smarrimento entro selve immaginarie, avvolte da perenni nebbie e luci fioche. Se non fosse per un paio di break condotti da rapide accelerazioni – messi lì quasi a voler diradare un pochino la plumbea nuvolaglia – non faremmo fatica nel collocare questo materiale sullo stesso piano dei vecchi Hooded Menace, visto il dialogo fra ritmiche rudi e solismi più agili ed estroversi che la band mette qui in atto.
La breve tracklist si fa subito apprezzare e, come accennato, ribadisce la notevole competenza della formazione, la quale parte da una serie di suoni e di rimandi noti a qualsiasi fan del genere per poi giocarci sopra, senza troppe autoreferenzialità, quasi come in un’intima ricerca che vuole approfondire e scandagliare, ripercorrere e ancora tentare nuovi spunti. Insomma, gli Innumerable Forms sono in forma e coloro che hanno apprezzato l’ultimo “Philosophical Collapse” farebbero bene a prendere nota.
