8.0
- Band: INQUISITION
- Durata: 00:41:50
- Disponibile dal: 19/11/2010
- Etichetta:
- No Colours Records
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A chi si nutre delle tenebre dell’underground oltreoceano di sicuro il nome degli Inquisition suonerà più che noto. Finalmente il gruppo statunitense (ma colombiano di origine) stavolta si presenta con un album di altissimo livello, destinato a sfondare le barriere dell’underground americano. Il solito Dagon, aiutato da Incubus alla batteria, riesce a formulare un album carico di veleno, ma anche di piacevoli sorprese. Non è una bestemmia affermare che gli Inquisition di questo “Ominous Doctrines Of The Perpetual Mystical Macrocosm” superano gli attuali Immortal: basti ascoltare la devastante traccia d’apertura per rendersene conto! Il verso del corvo di Dagon non può non ricordare l’insuperabile screaming di Abbath, ma qui è la musica ispirata ad essere di qualità superlativa. Riff in stile Immortal inframmezzati da stacchi arpeggiati sonati a velocità molto sostenute, atmosfere da brivido, ma non solo: arte, poesia e tanto black metal! Il nome Inquisition si è fatto ben sentire all’interno dell’underground americano, tanto da diventarne uno dei più titolati. Questo quinto full length album si attesta su livelli altissimi, di certo una delle migliori release in ambito black metal degli ultimi mesi. Geniale il cambiar pelle della band durante il corso dell’album: ed ecco che un brano mentalmente ‘disturbato’ come “Desolate Funeral Chant” ricorda i brani più malati dei norvegesi Disiplin di qualche anno fa. Gli Inquisition però restano ancorati al black metal tradizionale senza grandi innovazioni di sorta. Ciò che funziona è la semplicità nel saper creare brani di grande effetto e carichi d’atmosfera. Un album da avere.