8.0
- Band: INSANIA
- Durata: 01:04:02
- Disponibile dal: 12/11/2021
- Etichetta:
- Frontiers
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Gli amanti del power metal melodico di scuola nordica terranno sempre, all’interno del loro cuore, un posticino speciale per un disco come “Sunrise In Riverland” firmato Insania. Dato alle stampe nell’ormai lontano 2001, dopo il promettente “World Of Ice” di un paio d’anni prima, mostrava una band con una chimica eccelsa e dalle innate capacità tecniche e compositive. Certo, un po’ derivativa, visti i rimandi piuttosto marcati verso quel sound tanto caro a Stratovarius ed Helloween, ma con la capacità di scrivere brani altamente avvincenti ed accattivanti.
Una formazione che ha subìto dei cambiamenti negli anni fino ad arrivare a questo nuovo “V (Praeparatus Supervivet)”, quattordici anni dopo “Agony – Gift Of Life” – quarto ed ultimo disco in studio – con solamente tre dei sei membri che facevano parte di quella storica line-up. La band capitanata dal batterista Mikko Korsbäck può però ancora contare sul talento canoro del cantante svedese Ola Halén – già in formazione da diverso tempo dopo l’abbandono dello storico singer David Henriksson – e su due innesti che si dimostrano assai validi come Peter Östros alle chitarre e Dimitri Keiski ai tasti d’avorio.
La caratteristica principale che rendeva unica la band di Stoccolma erano le armonie delle chitarre che diventano protagoniste attraverso i lunghi e melodici assoli, intrecciandosi continuamente anche con le tastiere e costruendo un vero e proprio trademark, ricreato (per nostra fortuna) abbastanza fedelmente anche in queste undici nuove composizioni. Spettacolare la partenza con la favolosa “Praeparatus Supervivet”, canzone in grado di far rivivere le atmosfere del passato con ritmi elevati e aperture melodiche da cantare a squarciagola, condotte dalla batteria possente e precisa del mastermind Mikko. Neppure il tempo di tirare il fiato e la band colpisce con decisione grazie alla roboante partenza di “Sobor”, altro brano capace di far salire alle stelle il livello di esaltazione tra riff stoppati e tappeti di tastiera che accompagnano il cantato pulito e angelico del singer nordico, scorrendo via come un fiume in piena lungo l’armonioso refrain. Il midtempo “Prometheus Rise” appassiona tra atmosfere malinconiche, chitarre potenti ed un chorus tonante, prima di ripartire sui binari più classici di questa musica con i ritmi sparati di “Moonlight Shadows” che si stampa in testa nell’immediato grazie ad un ritornello celestiale. Ancora tanta carica esplosiva prima con “My Revelation” e le sue linee vocali eleganti, segnate dalla voce squillante del cantante scandinavo, ed in seguito con la vigorosa “We Will Rise Again”. Gli Insania non si arrestano un attimo e c’è ancora tanta carne al fuoco in questo “V (Praeparatus Supervivet)” con l’instancabile lavoro di “Like A Rising Star” – che alterna arpeggi di chitarra ad esplosioni di power metal purissimo – e con la più classica e diretta “Power Of The Dragonborn”.
Infine, si dilunga per oltre sette minuti la conclusiva “The Last Hymn To Life”, composizione dinamica che corre rapida sul filo del rasoio con un’andatura costante per poi esplodere su un ritornello ipermelodico ed arioso, e nel finale aumentare il proprio pathos fino agli acuti finali ,spinti dall’ugola di Ola Halén.
Difficile trovare difetti ad un lavoro che si consuma con piacere ed esaltazione, salvo il fatto che di innovazione non ve n’è proprio traccia, ma non è certo questo un aspetto così indispensabile per un lavoro di questo tipo.
“V (Praeparatus Supervivet)” è un buon manifesto di quello che fu il power metal melodico all’incirca due decadi fa, con la potenza delle produzioni attuali. Un disco eccelso, che assume ancora più valore all’interno della poco ispirata scena power metal attuale. Il ritorno degli Insania non delude affatto le aspettative di chi li attendeva da diversi anni e la speranza è proprio quella di aver ritrovato una band su cui contare costantemente da qui in futuro. Bentornati!