7.0
- Band: INSTIGATE
- Durata: 00:10:45
- Disponibile dal: 05/06/2020
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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Ecco arrivare in redazione il materiale promozionale degli Instigate, band italo-americana nuova di zecca che presenta per ora le tre tracce contenute in questo EP introduttivo dal titolo “Echoes Of A Dying World”. Il nucleo trainante della band è rappresentato da Stefano Rossi Ciucci e Riccardo Rogari, rispettivamente chitarrista e bassista dei Bloodtruth, a cui si unisce in seguito Stefano Borciani (Demiurgon) alla voce e nientemeno che Kevin Talley, forza propulsiva dietro alle pelli ed ex-membro di nomi di lusso come Dying Fetus, Suffocation e Chimaira, tra gli atri, che chiude il micidiale quartetto autore di questo inedito materiale. La classe e la potenza del batterista americano esplodono in tutto il loro splendore già nell’opener “Obliteration” e nel suo incedere così pesante e serrato, secondo un alternanza dinamica scandita dalle ottime peripezie ritmiche della batteria e del basso che riportano violentemente alla mente le gesta dei Misery Index di “Discordia” e “Traitors” (altra band in cui non a caso ha militato Talley anni fa). La matrice italiana nel sound degli Instigate però non tarda a manifestarsi in “Embrace The End” ed il suo stile più severo di diretta derivazione death metal, su cui la chitarra di Rossi Ciucci ha modo di sviluppare il suo riffing articolato e pungente con i migliori risultati. Anche il comparto vocale segue da vicino lo scorrere incalzante dei brani con metriche “piene” e serrate in cui la preponderanza di low vocals viene spezzata da acidi interventi in screaming che scandiscono alcuni dei momenti salienti delle tre canzoni in scaletta. “Atonement” infatti si prospetta come canzone di chiusura del dischetto, un compendio particolarmente efficace circa le intenzioni belligeranti dei ragazzi a cui va ad aggiungersi un sottile sentore atmosferico che lascia intravedere ottime possibili evoluzioni nel disco di debutto già in preparazione mentre scriviamo. Anche in questo caso, gli strumenti e le idee si rincorrono e susseguono secondo un flusso che smuove e trasporta via l’ascoltatore con grande tenacia e a cui sottende un ottima coordinazione tra le parti in gioco. Ci piace considerare “Echoes Of A Dying World” come un gustoso antipasto di quello che gli Instigate hanno in preparazione per un minutaggio più consistente, una sfuriata death-grind di fattura più che pregevole, dove bravura strumentale e piglio assassino si uniscono in un risultato divertente ed avvincente, gestito con trasporto e competenza da tutti i suoi creatori.