7.0
- Band: INTERNAL BLEEDING
- Durata: 00:40:46
- Disponibile dal: 30/09/2014
- Etichetta:
- Unique Leader
- Distributore: Masterpiece
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Per la serie “a volte ritornano”, eccoci qui a parlare dei death metaller Internal Bleeding, tra i gruppi meno conosciuti e fortunati del vivaio newyorkese di inizio anni 90′. Una carriera avara di successi e soddisfazioni, quella del quintetto di Long Island, che dopo un lunghissimo periodo di silenzio (il suo ultimo disco, “Onward To Mecca”, risale addirittura al 2004) prova a rifarsi sotto con “Imperium”, massiccio concentrato di death metal brutale dalle forti venature hardcore. In pratica, i Suffocation che fanno a cazzotti con i Madball sull’asfalto di qualche sudicio vicolo della Grande Mela, manna dal cielo per i fan di Dying Fetus e Skinless o di realtà più giovani e slam-meggianti come Ingested e Waking The Cadaver. I Nostri vengono spesso additati come uno dei padri fondatori di questo sotto-genere e la loro competenza nel maneggiare certe soluzioni appare fin da subito evidente, tradotta in canzoni esplosive che invitano letteralmente alla devastazione del pit. Come avrete già intuito, il disco scorre nel lettore che è una meraviglia, specie all’altezza dell’elaborato trittico “Patterns Of Force” (in cui fanno la loro comparsa insoliti intrecci di chitarra acustica), incappando in qualche tempo morto soltanto nel finale e restituendo al pubblico una band data forse troppo presto per morta, oggi fermamente intenzionata a recuperare il terreno perduto. Unico vero neo? La voce del frontman Keith DeVito, monocorde e più adatta a trame thrash che death metal come in questo caso, ma tant’è… chitarre brandite a mo’ di mazze da baseball e breakdown ignorantissimi non tarderanno a regalare diverse soddisfazioni: tutti nel pogo!