8.0
- Band: IRIST
- Durata: 00:40:30
- Disponibile dal: 27/03/2020
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Le sorprese, soprattutto durante la Pasqua più quarentanata della storia, sono sempre benvenute, quindi ben venga “Order Of The Mind” degli Irist, da annoverare a buon diritto tra le uscite più attese di questo primo quadrimestre del 2020. Il debutto del quintetto di Atlanta era stato infatti accompagnato da un gran battage pubblicitario, ma dobbiamo riconoscere che, per una volta, l’aspettativa creata dalla Nuclear Blast non ha tradito le attese. Al di là dei nomi altisonanti tirati in ballo nelle varie bio – dai Mastodon ai Gojira, passando per Meshuggah, Converge e Tool, appare evidente fin dalla micidiale doppietta d’apertura, composta da “Eons” e “Burning Sage”, come la formazione della Georgia sia dotata di una personalità non così scontata in un disco di debutto, capace di coniugare la perizia tecnica del miglior post-metal con il gusto melodico garantito dalle origini sudamericane di 3/5 della band, il tutto senza mai risultare asettica né tanto meno stucchevole. Forte di una tracklist compatta e compressa come la produzione, il disco regala perle di rabbiosa melodia (grazie anche al contributo del chitarrista Adam Mitchell alle clean vocals) come “Severed”, una carezza al kevlar come non sentivamo dall’esordio dei Threat Signal, e “Harvester”, mosca bianca di rara bellezza dal piglio simil-doom. Di contro, non mancano tempeste ritmiche (“Creation”, “Dead Prayers”, “The Well”) ad alto tasso di godimento anche per marinai non avvezzi a rotte ‘estreme’, per tacere del punk-prog fuori da ogni schema della titletrack. Lontani da ogni stereotipo – sia esso metalcore, djent, progressive, post-hardcore, melo-death, e al tempo stesso sintesi perfetta di tutti gli stessi elementi: questi sono gli Irist, la migliore sorpresa che poteste desiderare nell’uovo della vostra playlist pasquale.