ISKALD – Nedom Og Nord

Pubblicato il 30/01/2014 da
voto
6.5
  • Band: ISKALD
  • Durata: 00:48:12
  • Disponibile dal: 14/01/2014
  • Etichetta:
  • Indie Recordings

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Arrivano al quarto album i norvegesi Iskald, gruppo che si è collocato stabilmente nel filone del black metal melodico dai connotati nordici. Le loro rappresentazioni nelle copertine, gelide, fredde e monocromatiche istantanee della loro terra, vengono tradotte in musica di buona qualità, senza alcuna voglia di innovare o sperimentare un qualcosa di diverso dal gelido black metal del Nord Europa. Anche “Nedom Og Nord” non di discosta minimamente da quanto proposto in precedenza, raggiungendo la piena sufficienza per via della qualità delle sue canzoni, al solito strutturate in maniera molto classica, basate su una sezione ritmica molto potente e veloce e che concede ampi spazi a break che creano epicità anche con l’ausilio, minimo, delle tastiere, una delle novità del gruppo nell’ultima evoluzione. Aage André Krekling e Simon Larsen traggono ispirazione dalla loro terra, e in questo lavoro dedicano la canzone che dà il nome al gruppo, “Iskald” (letteralmente “ghiaccio freddo”), proprio al territorio del Nord. Il brano, terzo in scaletta, è brutale ed efferato, e si presenta come vera e propria summa del repertorio del duo:  accelerazioni, break acustici, urla efferate e ripartenze. Al solito le canzoni sono mediamente molto lunghe, tutte sopra i sette minuti, e vale quindi la solita considerazione che vorrebbe brani caratterizzati da una sezione ritmica ripetitiva nella sua brutalità godere di un’attenzione maggiore se accorciati nel minutaggio, vista la ripetizione sistematica di alcune parti. Ma gli Iskald si dimostrano oramai a proprio agio con questa elevata lunghezza media, bravi come sono a tramutare le canzoni in vere e proprie suite. Fra le novità riscontrabili su questo nuovo lavoro, dopo l’immobilismo sonoro che ha contraddistinto i primi tre episodi della loro giovane carriera, gli Iskald ci propongono un uso parsimonioso delle tastiere, che addolcisce maggiormente alcuni passaggi melodici dei brani, e anche un tiepido utilizzo della voce pulita, in abbinamento contemporaneo a un tono meno stridente dello screaming, riscontrabile nel brano “Nidingsdåd”, una cosa che funziona e che potrebbe avere sviluppi futuri. In chiusura, nel brano più lungo, quello che dà il titolo all’album, menzione d’obbligo per una melodia fantastica in apertura del brano, roba da brividi prima dell’ennesima sfuriata.  E, insomma, anche questa volta i norvegesi vanno sopra la sufficienza piena ma ancora non riescono a spiccare quel salto verso l’Olimpo dei gruppi della loro terra maestri, o fieri e bravi esecutori, del genere.

TRACKLIST

  1. A Fading Horizon
  2. Underworldly
  3. Iskald
  4. The Silence
  5. Nidingsdåd
  6. Nedom og Nord
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