7.0
- Band: ISOLE
- Durata: 00:55:34
- Disponibile dal: 28/10/2011
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Ci hanno impiegato cinque album, gli Isole, per togliersi di dosso quasi completamente le scorie di malinconia presenti nella loro musica: oggi, con l’uscita di “Born From Shadows”, gli svedesi si sono concentrati appieno su di un epic doom metal a tratti anche piuttosto estremo. L’opera di cambiamento era partita già dal precedente “Silent Ruins” ed oggi viene portata a compimento in maniera peraltro decisamente riuscita. La band ha nel proprio DNA questo tipo di proposta, fatta di pochi fronzoli, molta energia, passionalità e melodia. Certo, come succede sempre in casi come questo, l’originalità è pari allo zero assoluto e le strutture rimandano palesemente a Candlemass e Solitude Aeturnus; però, grazie anche ad una produzione che innalza un invidiabile wall of sound, le sette composizioni qui presenti riescono a convincere in virtù di un songwriting decisamente buono e a degli spunti che vanno a parare in ambito death e prog, come testimoniato dall’ottima “Condemned”. La vena melodica rimane piuttosto oscura e malinconica, ma in “Born From Shadows” non c’è posto per l’incedere stentoreo o per le atmosfere crepuscolari: tutto qui è massiccio al limite della tamarraggine. Prendete un brano quale “My Angel”: qui si riscontrano le stimmate del passato, ma l’alone melanconico viene sotterrato da un muro di watt impressionante e tutto l’afflato della song riporta all’epicità plumbea dei Doomsword, altra evidentissima e gradita influenza dei nostri. Unica eccezione a quanto detto, l’ottima doom ballad “When All Is Black”, lento dotato di un buon gusto invidiabile dove le chitarre arrivano ad esplorare latitudini funeree. La voce di Daniel Bryntse è assolutamente da manuale del genere, chiara ed evocativa, ben supportata dalle urla del bassista Henka, mai fuori luogo. Il riffing è massiccio, alternato a pochi solismi e a passaggi arpeggiati utili a fare risaltare l’epicità messa in mostra dai ragazzi. Ora, a parte qualche lungaggine decisamente evitabile ed una certa derivatività della quale abbiamo detto sopra, ci sentiamo di consigliare caldamente l’acquisto di “Born From Shadows” innanzitutto a tutti i doomster più true ed iconoclasti, ma anche ai fan dell’epic metal più puro ed incontaminato. Bravi ragazzi, la perseveranza paga!