
6.5
- Band: ISTAPP
- Durata: 00:35:20
- Disponibile dal: 07/08/2015
- Etichetta:
- Trollzorn
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music:
Secondo album nel giro di cinque anni per gli svedesi Istapp, passati dal clamore della Metal Blade alla ben più dimessa Trollzorn Records per la pubblicazione del nuovo “Frostbiten”. Rispetto al debutto, talmente melodico da abbandonare in diversi frangenti la dizione vera e propria di black metal, la creatura di Fjalar sembra aver acquistato stavolta maggiore sicurezza sul versante aggressivo, collezionando una serie di brani facilmente accostabili all’operato dei compianti Windir, ai Midvinter e ai Taake, nel ricreare quell’effetto di melodica bufera che questi gruppi hanno evocato con la loro musica. La voce in pulito, da soluzione principale utilizzata nel primo album, viene quasi totalmente eliminata lasciando carta bianca allo screaming abbastanza caratterizzante e personale del nuovo arrivato Isar, che ben influisce sull’appesantimento generale di “Frostbiten”. Durante lo scorrere della tracklist c’è modo di assistere con relativa scioltezza a passaggi progressivi da canzoni d’assalto (“Apep”) ad altre dal retrogusto folk (“Frostbiten”, “Finbulvinter”), fino ad avvolgenti mid-tempo che dilatano le atmosfere gelate delle chitarre (“Kall(elsen)”), donando un interpretazione non melensa ma anzi piuttosto spigolosa al succedersi delle varie parti di cui si compongono le canzoni. Purtroppo, ancora, emergono alcune leggerezze, di gusto e di stile, che incrinano in parte l’acquisita credibilità degli Istapp come ‘vera’ black metal band: le conclusive “Vinterland” e “Vit Makt” infatti, mostrano ancora quella spensierata ariosità che aveva penalizzato pesantemente “Blekinge”, e concedendo il beneficio del dubbio circa la totale bontà del materiale da poco pubblicato. Ci sentiamo comunque di incoraggiare l’inasprimento stilistico iniziato dagli Istapp in “Frostbiten”, ben impressionati soprattutto da una prima parte più articolata ed una prestazione complessiva agguerrita al punto giusto.