7.0
- Band: IVORY MOON
- Durata: 01:01:02
- Disponibile dal: 07/12/2007
- Etichetta:
- Metal Heaven
- Distributore: Frontiers
Spotify:
Apple Music:
Dopo un EP e il successivo debutto discografico intitolato “On The Edge Of Time” ecco nei negozi il sencondo full length degli Ivory Moon, band romana composta da ben sette elementi e dedita ad un gothic/power piacevole, le cui influenze vanno ricercate nei lavori di Nightwish e Epica. Caratteristica fondamentale del loro sound è l’intreccio vocale che vede protagonisti la singer Cecilia Serra cui si è affiancato, da questa release, il bravo Sandro Manicone; registrato ai Temple Of Noise Studios della capitale e prodotto da Christian Ice, “Human Nature” vede un sostanziale miglioramento da parte dei nostri, sia sotto il profilo musicale che sotto l’aspetto del songwriting, grazie anche ad alcuni innesti prog e alla conseguente varietà delle sonorità proposte. Già l’opener “Crimson Orizon” è emblematica del sound presentato dalla release: un power sinfonico potente caratterizzato da ritmiche che non danno tregua all’ascoltatore, grazie anche all’ottima prova del drummer Emanuele Valabrega; nella successiva “In The Deep Forest”, invece, il pianoforte contribuisce a rendere l’atmosfera melanconica e Cecilia Serra ci regala una performance veramente toccante, peccato però che la song si dilunghi oltre il dovuto stancando l’ascoltatore. Da segnalare l’accoppiata “Clown In The Mirror” e “Golgota”, probabilmente le migliori song del lotto: la prima parla del pericoloso potere dei mass-media sulle persone, con uno speed/power veramente notevole; la successiva song invece parla della crocefissione di Gesù Cristo e ancora una volta la bravissima Cecilia Serra ci regala una performance da brividi. Peccato per alcuni passaggi a vuoto come “The Second King” e “Overflow” e per la non del tutto convincente “Reign Of Time”, bella suite che però mostra alcune zone d’ombra specialmente nelle parti cantate. Siamo comunque di fronte ad un buon lavoro, da ascoltare attentamente, che di sicuro appassionerà gli amanti del genere grazie anche alle atmosfere e alle sugestioni che riesce a creare: certo, qualche pecca non manca, ma in n panorama affollato come quello del power metal ben vengano lavori di questa caratura.