IVORY MOON – Lunar Gateway

Pubblicato il 03/11/2020 da
voto
5.5
  • Band: IVORY MOON
  • Durata: 00:51:02
  • Disponibile dal: 02/10/2020
  • Etichetta:
  • Volcano Records

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Raggiunto il giro di boa dei vent’anni di carriera, i romani Ivory Moon segnano anche il traguardo del quarto full-length, con un disco che punta a raggiungere un pubblico più vasto rispetto a quello coinvolto con i precedenti lavori: questo intento risulta ben chiaro dato il netto ammorbidimento del sound e delle composizioni in generale. “Lunar Gateway” sposta infatti gli Ivory Moon da un power sinfonico vicino alle primissime esperienze dei Nightwish (e del tipico power finlandese di fine anni Novanta-primi anni Zero) verso un genere alleggerito e maggiormente ‘catchy’.
Il risultato, purtroppo, non è particolarmente edificante. L’opener “Human Greed e il singolo “The Dominion Saga” possono certamente trarre in inganno, poiché presentano una band in grado di maneggiare il genere di provenienza con una certa caparbietà e proponendo un buon equilibrio energico, drammatico, seppur molto derivativo (qualcosa di simile si incontrerà soltanto in “Darkside – The Angel Of The Night”). Il resto di questo “Lunar Gateway”, però, è sensibilmente inferiore rispetto ai pezzi scelti come esposizione del nuovo corso della band.
Non esistono margini di personalità, così come l’effettiva efficacia dei brani è sempre molto debole. Scelte compositive impalpabili sono alla base di brani “Here We Are”, “Astaroth” e “Blood Vampire”, dove sembra assente qualsiasi urgenza espressiva e si assiste a un ennesimo rimaneggiamento della lezione della ‘scuola austriaca’ (Visions Of Atlantis, Edenbridge, Serenity), con qualche solito richiamo alla discendenza proveniente dai vari Epica, Xandria e i succitati Nightwish. Dai riff ai chorus, passando per gli arrangiamenti e le partiture orchestrali: aleggia sempre la sensazione che nulla in questo album provenga davvero dalle intuizioni della band, ma che si tratti invece di un recupero più o meno variegato delle esperienze dettate dai big del genere. Il dialogo tra i vocalist Loretta Venditti e Patrizio Izzo certamente funziona, così come sono inattaccabili le esecuzioni dei singoli componenti: il problema di fondo di questo lavoro risiede nell’assenza di un’ispirazione concretamente personale, che non vada a rimestare nel calderone – già di per sé poco capiente – del metal sinfonico e melodico, cioè un genere abbondantemente frequentato in lungo e in largo da miriadi di band negli ultimi vent’anni.
I risultati migliori dell’album – paradossalmente? – si ottengono nei brani più esplicitamente tendenti a sonorità che si possono definire pop: le ballad o semi-ballad come “Man With A Face”, “Breath” e la vagamente folkeggiante “Loch Ness – The Legend Of The Lake”. In pezzi di questo tipo la band sembra non sforzarsi eccessivamente nella ricerca a vuoto di un boost sonoro, poiché si tratta di composizioni semplici e lineari che si nutrono di melodie a cavallo tra il malinconico e l’accattivante – in una maniera che, chi suona questo tipo di metal, fa sostanzialmente ‘di mestiere’. Ciò non toglie che anche in questi episodi risulti del tutto assente una vera e spinta emotiva in grado di far percepire questo lavoro come una fatica proveniente da un genuino desiderio estetico. Infine, anche la produzione (in linea di massima buona, ma priva di anima) non contribuisce alla creazione di una qualche atmosfera in linea con le sonorità che la band teoricamente vorrebbe proporre, generando così un ascolto che rende ancora di più gli Ivory Moon una band troppo simile a tantissime altre.

TRACKLIST

  1. Human Greed
  2. Here We Are
  3. Man With A Face
  4. Darkside: The Angel Of The Night
  5. Astaroth
  6. Breath
  7. Blood Vampire
  8. Loch Ness - The Legend Of The Lake
  9. The Dominion Saga
  10. The Game Of Life
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