6.5
- Band: IWRESTLEDABEARONCE
- Durata: 00:31:46
- Disponibile dal: 25/07/2011
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Dopo il successo in parte inatteso, perlomeno nelle proporzioni, di “It’s All Happening” e dopo le versioni remix e dubstep dello stesso lavoro, tornano sul mercato gli schizzati Iwrestledabearonce con un nuovo album che possa consolidare il nome della band all’interno della scena heavy. Perché è proprio questo che sperano alla Century Media, ossia di avere pescato un jolly che permetta loro di guadagnare una fetta di mercato ancora “controllata” da altre etichette, principalmente indipendenti. La band durante lo iato intercorso tra i due lavori non è stata certo con le mani in mano ed anzi ha preso parte a numerosissimi tour, cosa che ha consolidato la loro fama di gruppo assolutamente fuori da ogni qualsivoglia schema logico. In realtà il nuovo “Ruining It For Everybody”, pur riprendendo quasi in toto le tematiche dell’esordio, riesce ad essere più facilmente inquadrabile ed in definitiva risulta assai meno anarchico del proprio predecessore, sebbene questo non significhi che Krysta Cameron e compagnia abbiano perso l’abitudine alla complessità. Infatti, nei momenti più tellurici ed adrenalinici, la band dimostra ancora una volta di essere alla continua ricerca dell’hype, del passaggio al limite dell’assurdo che lascerà a bocca aperta i sostenitori ed invece farà storcere il naso ai detrattori. In compenso gli inserti gothic ed elettronici tanto cari ai ragazzi sono decisamente più marcati e, per contrappasso, denotano una linearità esecutiva ed una semplicità melodica che non possono evitare di cozzare contro il cervellotico math-jazz-core del quale i nostri sono alfieri. Tutto ciò ha sia lati positivi che negativi: di buono c’è che la voce meravigliosa della Cameron è sempre più al centro della scena, con la sua carica dirompente e sensuale al tempo stesso che la pone sui livelli delle migliori female singer attualmente in circolazione nel mondo del gothic rock. D’altro canto non si può evitare di pensare che questa insistenza su formule maggiormente easy listening puzzi di scivolamento verso lidi più commerciali (sempre che si possa utilizzare un termine del genere per gli Iwrestledabearonce), con conseguente deterioramento della qualità media del prodotto. Insomma, possiamo ben dire che la band nel giro di poco tempo ha perso quella carica anarchicamente eversiva ed ha maturato due anime ben distinte tra loro e collegate soltanto da un amore per l’elettronica che è l’unico collante che tiene insieme il tutto. In conclusione ribadiamo l’eccellenza della voce di Krysta e segnaliamo che anche nei momenti più istrionici non sempre il tutto riesce per il verso giusto: noi abbiamo preferito di gran lunga l’esordio, ma questo secondo lavoro ha maggiori potenzialità di sfondare su scala medio-larga, quindi non ci sentiamo di biasimare quanto fatto dal combo della Louisiana.