8.0
- Band: IXION
- Durata: 00:56:42
- Disponibile dal: /03/2011
- Etichetta:
- Avantgarde Music
“Issione (28978 Ixion) è uno dei corpi celesti più massicci attualmente conosciuti della fascia di Kuiper…”
Un viaggio. Verso il Vuoto. In piena sofferenza, angosciante e cupamente drammatico, ma anche liberatorio, cullante ed in ottenuta pace con se stessi. “To The Void” è il debutto sulla lunga distanza dei francesi Ixion ed è semplicemente un disco straordinario: doom metal atmosferico dalle tinte crepuscolari e spaziali, ma assolutamente moderno e dotato di un bagaglio di emozioni elargite realmente stracolmo. Se con i tedeschi Ahab sono le profondità dell’oceano, i bui anfratti, gli esseri enormi che popolano il mare e la depravazione dell’Uomo in condizioni estreme a fornire la giusta ambientazione alla musica, negli Ixion l’atmosfera è tutta rivolta all’osservazione di ciò che sta sopra e oltre noi, ma anche dentro e attorno, fino a giungere al confine assoluto dell’Universo, la nostra anima. I sogni di abbandono e di evasione dell’essenza spirituale dal corpo qui si trasformano a volte in note dolcissime, altre volte in oscuri e pesanti gorgoglii cosmici. L’elettronica e le tastiere, in questo “To The Void”, sono usate in modo magistrale e avvolgono l’ascoltatore in nebulose soniche di etereo straniamento, per poi risvegliarne la coscienza con sezioni groovy e cadenzate promulgate da riff catacombali e decisamente funerei. Gli Ixion sono in tre, ma è Julien Prat il mastermind musicale, mentre Thomas Saudray e Yannick Dilly si occupano rispettivamente di growl e voce pulita. I già citati Ahab, ma soprattutto gli Anathema di “The Silent Enigma” ed “Eternity”, fanno spesso capolino nelle trame del combo francese, che ci trascina con facilità disarmante in un buco nero di alleviamento dal dolore ed estasi sognante. Le melodie dei riff e dei rintocchi pianistici, infatti, sono quasi sempre di stampo malinconico, alternate all’oppressione derivante dai succitati momenti più death-oriented ed aggressivi. La tracklist è piuttosto uniforme, sebbene per chi scrive la seconda parte regali le sensazioni più forti, fermo restando che l’opener “Beyond The Skies” è probabilmente il pezzo più rappresentativo del gruppo. L’album non è per nulla ostico da digerire – se non siete abituati al genere, però ovviamente il discorso cambia! – perché gli Ixion sono bravi a fermare il minutaggio delle loro composizioni in ambiti contenuti. Un vero capolavoro, dunque, uno di quei lavori che hanno nella sensibilità di chi lo assimila la leva per definire se siano di successo o meno. Chi cerca certe emozioni attraverso la musica non può non prescindere da “To The Void”. Ascoltatelo e la morte per dispersione nello spazio vi affascinerà.
“…si tratta di un plutino, ovvero di un pianeta nano o asteroide dall’orbita analoga a quella di Plutone”.