8.5
- Band: JAG PANZER
- Durata: 01:20:00
- Disponibile dal: 25/11/2003
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
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Finalmente il momento che tanti metallari stavano aspettando da anni è arrivato! Che i Jag Panzer sin dall’inizio degli anni ottanta siano divenuti un fenomeno di culto a livello mondiale è cosa risaputa, così come annose si rivelano le ricerche delle prime reliquie firmate Mark Briody, Harry “The Tyrant” Concklin e John Tetley, mi riferisco in particolare a quei “The Tyrant Ep” e “Ample Destruction” che oggi sono avvicinabili solo previo pagamento di cifre astronomiche. La causa di tali “follie” è il constante rifiuto del vecchio chitarrista della band, Joey Tafolla, di concedere i diritti sulle ristampe in toto del suddetto full-lenght, per una ragione che persino i Jag Panzer stessi ancora oggi ignorano. In occasione del ventennale dalla prima release discografica, Mark Briody ha deciso di ri-registrare i migliori brani estratti dall’illustre passato della band, oltre ai già citati “Tyrant Ep” ed “Ample Destruction” troviamo il leggendario bootleg “Chain Of Command” (qui rappresentato con “She Waits”), con suoni più puliti che, pur dando nuova linfa vitale alla musica, non le tolgono la pesante impronta delle vecchie produzioni legate ai primissimi eighties. Dimenticatevi le intricate e complesse composizioni dell’ultimo “Mechanized Warfare”, episodi alla stregua di “Iron Shadows” e “Tower Of Darkness” (in assoluto la prima song partorita dai giovanissimi Jag Panzer) sono un tributo al british metal, quel fenomeno che nel continente europeo stava prendendo piede a macchia d’olio, e a bands come Judas Priest e Iron Maiden, indubbiamente i massimi esponenti della corrente. Da notare il prodigioso lavoro svolto da Harry Concklin, già vent’anni fa la sua ugola temeva ben pochi rivali dimostrando potenza ed incisività fuori dal comune. Si prosegue con “Battle Zones” e “Reign Of Tyrants”, altri due cavalli di battaglia di questa raccolta all’insegna del metallo più incontaminato: nonostante la loro struttura grezza, il muro sonoro scaturito dai brani, i potenti riffs ed ancora una volta il cantato del Tiranno rendono imbattibili questi cocktail di acciaio tonante a base di ingredienti Anglo-Americani. Tirando le somme, il doppio “Decade Of The Nail-Spiked Bat” è un acquisto obbligato per i defenders e per le giovani leve stanche dell’ormai fiacca ondata power e curiose di scoprire le leggendarie sonorità del passato. Ancora oggi sembra esserci spazio per i veterani, questo doppio cd è la consacrazione di una delle più osannate e contemporaneamente sottovalutate formazioni metal di tutti i tempi,non fatevelo sfuggire!