7.5
- Band: JAG PANZER
- Durata: 00:48:27
- Disponibile dal: 28/02/2011
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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I Jag Panzer sono da sempre una band di nicchia. Abili songwriter e ottimi esecutori, Mark Briody e soci hanno infatti dato alla luce album più che buoni come il primo "Ample Destruction" o il più maturo "The Age Of Mastery" ma nonostante ciò non hanno mai trovato il consenso di un grande pubblico. Cose che in ambito metal purtroppo succedono con una certa frequenza. Loro però, a trent’anni di carriera e orfani del chitarrista Chris Broderick passato alla corte di Dave Mustaine nei Megadeth, riescono a pubblicare un altro album in pieno stile classic/power americano marchiato dalla prima all’ultima nota con il timbro Jag Panzer. Il bravissimo chitarrista Christian Lasegue già presente sul vecchio "Chain Of Command", ha contribuito al ritorno ad un sound meno aggressivo, più melodico rispetto al precedente "Casting The Stones" e invece più diretto se confrontato con "Mechanized Warfare". Ecco dunque brani tirati in doppia cassa come la granitica opener "Condemned To Fight" o "Let It Out", pezzi molto immediati dominati da una prestazione maiuscola del cantante Harry Conklin, una vera e propria forza della natura inossidabile allo scorrere del tempo. Sezione ritmica ultra collaudata e impeccabili anche le parti soliste di chitarra. A riportare alla mente il gusto della melodia del già citato "The Age Of Mastery" o del succassivo "Thane To The Throne" troviamo invece alcuni ottimi episodi come la conclusiva ed evocativa "The Book Of Kells" o la spettacolare "The Setting Of The Sun", pezzo più lento dove linee vocali molto espressive si affiancano a melodie di chitarre armonizzate e ad un finalmente ritrovato uso di inserti di violino. Non da meno le più epiche colate metalliche "Call To Arms" e "Overlord", quest’ultima impreziosita di nuovo da violini che accompagnano ottimamente dei veloci refrain dai toni power. Presenti poi alcuni pezzi meno immediati ma comunque più che discreti come la halfordiana, drammatica e particolare "Burn" o la più heavy "Cycles". Un paio, "Bringing On The End" e "Union", gli episodi che appaiono un tantino ridondanti e alla lunga noiosi. I suoni sono tra i migliori sentiti ultimamente in ambito classic grazie anche al missaggio a cura di Jim Morris. Non saranno autori di capolavori assoluti ma i Jag Panzer sono sempre sinonimo di qualità sia su disco che dal vivo, una vera garanzia per chi ama il metal classico.