8.0
- Band: JEFF SCOTT SOTO
- Durata: 00:49:46
- Disponibile dal: 05/10/2004
- Etichetta:
- Frontiers
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Quando si parla di hard rock “leggero” e passionale spicca subito il nome di Jeff Scott Soto, un musicista che ha fatto della melodia, dell’ispirazione e del gusto per una musica mai fuori moda un credo. Con queste credenziali (oltre a due decenni di carriera) e lo stretto sodalizio con Frontiers Records (che pubblica il terzo album dell’artista), il singer da luce al nuovo “Lost In The Translation”. Il sipario si alza con “Believe In Me”, un mid-upper ispirato e catchy al punto giusto per sperare in un passaggio in radio, ma attenzione, Soto non si lascia mai travolgere dal demone del music business commerciale, la sua musica non appare mai biecamente studiata per vendere qualche copia in più, a differenza di quanto fatto da molti suoi illustri colleghi. L’ascolto prosegue con “Soul Divine” e “Drowning”, la formula è sempre quella, ma più che in passato viene trasmessa energia e attitudine rock, di questo siamo debitori ad un Howie Simon sugli scudi: ritmicamente e a livello solista l’axe-man è autore di una fra le migliori performance della sua carriera. “Lost In The Translation” non può certamente privare i fans di qualche momento strappa lacrime, “If This Is The End” è una toccante ballad come non si sentiva dagli anni ottanta su cui si staglia la calda ugola di Jeff, oggi più convincente che mai: chi si ricorda vent’anni fa l’allora giovanissimo cantante lanciato in una serie continua di screamings su “Marching Out” di Yngwie Malmsteen? Se agli albori il principale scopo di Soto sembrava essere il raggiungimento di tonalità altissime, ora la sua padronanza nel dosare e calibrare la voce è pressoché perfetta, pur non lanciandosi gratuitamente su picchi inarrivabili nel presente risulta molto più “caldo” ed emozionale, per la gioia di tutti i suoi fans. Più grintoso di “Prism”, più melodico dei Talisman, “Lost In The Translation” è semplicemente uno dei migliori dischi hard rock dell’anno, lasciarselo sfuggire sarebbe un grave errore.