8.0
- Band: JOE LYNN TURNER
- Durata: 00:54:14
- Disponibile dal: 15/02/2005
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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Per la gioia dei fans più anzianotti, sembra proprio che gli ultimi anni siano stati molto prolifici per i vari ex membri dei Deep Purple. Il nostro Joey Lynn Turner, oltre al secondo capitolo in studio insieme all’amico e collega Glen Hughes ( a sua volta intento a sfornare un disco dopo l’altro), si è prima imbarcato nell’avventura Brazen Abbot, per poi concedersi il tempo di dar vita ad un nuovo disco solista, “The Usual Suspects” per l’appunto. Insieme a Turner sono della partita nomi illustri del panorama musicale, Al Pitrelli (Savatage, ex Megadeth), i vecchi compagni John O’Reilly e Paul Morris dei Rainbow e Karl Cochran (Ace Freheley); con nomi così è lecito aspettarsi un capolavoro di hard rock! Ebbene, “The Usual Suspects” è un capolavoro. Personalmente ho sempre ritenuto Joe Lynn Turner un grandissimo cantante e contemporaneamente un compositore alquanto insipido e incostante, ma dopo l’ascolto della sua ultima fatica in parte sono costretto a ricredermi. Abbandonato l’infruttifero periodo bluesy, per l’ex singer di Rainbow e Yngwie Malmsteen è tempo di tornare a suonare la musica che lo ha reso famoso, “The Usual Suspects” infatti è un disco di hard rock melodico molto vicino ai vecchi Rainbow di “Straight Between The Eyes”, già l’opener “Power Of Love” mette in chiaro l’intenzione della band di rendere omaggio ad uno stile immortale, dove le melodie regnano sovrane, dove non c’è spazio per chitarre compresse fino a risultare incomprensibili all’ascolto, dove gli axe-man hanno ancora interesse a comporre assoli dal gusto sopraffino e dove è la musica che conta, non la produzione, imponenti campagne di marketing o un berretto portato alla rovescia! Proseguiamo l’ascolto, “Really Loved” compie un passo indietro mostrandoci il lato più blues di Turner, e come da copione non manca nemmeno la pseudo ballad che risponde al nome di “All Alone”. Le diverse sfaccettature musicali di Turner rendono “The Usual Suspects” un disco variegato che non stancherà dopo un paio di passaggi sul lettore, undici brani che si trasformano in manna per chi ancora ricorda il buon Joe mentre canta su un palco fianco a fianco di un chitarrista chiamato Ritchie Blackmore…