
7.0
- Band: JORN
- Durata: 01:14:25
- Disponibile dal: 25/01/2013
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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Ma quanti dischi sforna Jorn Lande? In effetti, a ben pensarci, il cantante norvegese non sembra proprio voler lasciare lo scaffale delle novità al negozio di dischi privo del suo nome, nemmeno per un mese! Tra i dischi che sono usciti con il monicker Jorn, l’ultimo (nel vero senso della parola?) disco con i Masterplan, il capitolo finale della sfida Allen/Lande ed il prossimo, atteso, Avantasia, è dal 2010 che l’artista è presente ininterrottamente sul mercato con nuovi prodotti, per un totale di sette lavori in tre anni. Mostruoso? Boh, sicuramente tutto questo materiale più o meno inedito qualche indicazione su delle sue presunte manie di protagonismo e su un’ipotetica sindrome da iperattività ce la dà. Facezie a parte, i fatti dicono che il 2013 è appena iniziato, ma già ci troviamo a salutare un suo nuovo lavoro, questa volta pubblicato sotto il nome del suo progetto solista, che anche stavolta però non contiene inediti. “Symphonic” è un prodotto un po’ singolare, un misto tra una compilation e qualcosa di mai sentito prima, in quanto si ripropone di rivisitare quindici tracce da lui pubblicate negli anni con i suoi vari progetti, ‘rivestendole’ di un elegante abito sinfonico. Idea carina, tutto sommato, anche perché è stato fatto tutto in studio dall’eclettico artista. Come ci dicono le note all’interno del promotool, non ci sono musicisti coinvolti in questo progetto, ma l’unico nome presente è proprio quello di Jorn stesso, laconicamente etichettato come ‘general producer’. Il risultato com’è? Sicuramente valido, su questo non abbiamo dubbi, e sicuramente superiore ad una normale compilation, soluzione che, se fosse stata adottata, sicuramente ci avrebbe fatto storcere il naso, e non poco. Ammettiamo con una certa sorpresa, invece, che il manto sinfonico copre a meraviglia le composizioni di Lande, adattandosi all’approccio melodico, un po’ pomposo, un po’ epico e sempre molto hard rock che il Nostro tiene sui suoi dischi. Senza togliere nulla alle canzoni originali, Lande aggiunge dunque solo magniloquenti e sfarzose orchestrazioni che, se da un lato levigano la ruvidezza dei pezzi originali e ne limitano l’impatto (ma non è mai stata questa la sua carta numero uno), dall’altro ne arricchiscono sicuramente il sound e ne accrescono l’eleganza, proiettandole verso una dimensione sonora più di classe. Tra i quindici brani inclusi troviamo istantanee di diversi momenti della carriera di Jorn Lande: gli estratti dagli album solisti sono ovviamente in prevalenza, ma della partita sono anche un estratto dall’ultimo “Time To Be King” dei Masterplan (la title- track, appunto) e un paio di pezzi che portano la firma del mai troppo compianto Dio, sia come incarnazione solista (“Rock’N’Roll Children”) che con i Sabbath (l’esaltante e storica “Mob Rules”). Insomma, alla luce già del primo ascolto la nostra reazione inizialmente seccata nel sapere di un nuovo prodotto targato Jorn sul mercato diventa presto di meritata ammirazione. Anche stavolta ha colto nel segno, dobbiamo ammettere, con un lavoro che fa forse qualcosa in più oltre a semplicemente aggiungere qualche suono ad alcune canzoni; piuttosto, ne cambia atmosfera e colori, ottenendo un effetto interessante, cromaticamente diverso. Be’, via, un plauso se lo merita!