7.5
- Band: JOURNEY
- Durata: 00:50:12
- Disponibile dal: 03/06/2011
- Etichetta: Frontiers
- Distributore: Frontiers
La voglia di novità e di rinnovamento spesso ci spinge a cercare nelle nuove leve un’alternativa alla monotonia che la scena musicale spesso e volentieri ci offre. A volte, invece, non è necessario andare alla ricerca del misconosciuto gruppo di genialoidi innovativi a tutti i costi: basta indirizzare la propria attenzione verso i gruppi storici (spesso considerati vecchi elefanti sul viale del tramonto), quelli che in passato hanno venduto svariate decine di milioni di dischi e che oggi sono ancora in gran forma. Il filippino Arnel Pineda ha ringiovanito i Journey, la ventata d’aria fresca portata da questo giovane cantante ha vistosamente ringiovanito il buon Neal Schon, che con il nuovo “Eclipse” ci dà l’ennesima dimostrazione della sua classe smisurata. Il sound dei nuovi brani porta avanti nel modo più tradizionale la musica firmata Journey, ma contemporaneamente mantiene tutta la freschezza che ogni nuovo disco dovrebbe possedere. Un frizzante gioco di chitarra da inizio all’opener “City Of Hope”, magnifico esempio di bombastic hard rock, melodico ed avvolgente che si regge sul dualismo voce/chitarre. Il refrain catchy e corale rende il brano un papabile singolo per promuovere l’intero disco. “Edge Of The Moment” concentra l’attenzione della band verso melodie intriganti e di immediata assimilazione, mai scontate. Pineda dietro al microfono si dimostra un purosangue di razza, nonché piacevole conferma insieme alla sempreverde magnificenza di un Schon inarrestabile. L’interpretazione calda e passionale del filippino sulla ballad “Tantra” la rende uno degli hit incontrastati di “Eclipse”: le sontuose linee melodiche vengono spinte al massimo grazie alla produzione ineccepibile ad opera del guru Kevin Shirley. “Reasonate” riporta i Journey verso sonorità più epiche e maestose, mentre “Human Feel” ci mostra il lato più hard rock della formazione americana. Che dire, “Eclipse” ci regala una band in ottime condizioni di salute: i Journey del 2011 possono spazzare via tranquillamente la maggior parte della giovane concorrenza, a monito che quando la passione per la musica è ancora viva, l’età diventa soltanto un fattore marginale. Immensi, a band come queste andrebbe fatto un monumento.