JUDAS PRIEST – British Steel

Pubblicato il 10/04/1980 da
voto
9.5
  • Band: JUDAS PRIEST
  • Durata: 00:36:10
  • Disponibile dal: 14/04/1980
  • Etichetta:
  • Epic

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I Judas Priest, all’alba del nuovo decennio, hanno un compito importante da svolgere, ovvero dimostrare a tutto il mondo di essere ancora la heavy metal band migliore al mondo, un compito tut’altro che semplice, perchè là fuori iniziano a nascere decine e decine di band pronte a combattere per potersi sedere sul trono occupato da Halford e compagni. I Judas Priest sono reduci dal buon successo di “Killing Machine”, ma è il live “Unleashed In The East” ad averli portati nella parte alta delle classifiche, arrivando a sfiorare la top ten nel Regno Unito e la posizione n.70 negli USA. L’album, uno dei più devastanti documenti live della storia del metal, era stato prodotto da Tom Allom e, visto il successo, la band decide di avvalersi ancora del suo aiuto per il nuovo lavoro in studio.
“British Steel” arriva nei negozi nell’aprile del 1980 ed appare evidente, senza avere nemmeno la necessità di ascoltare una singola nota, come si tratti di un vero e proprio manifesto programmatico: il titolo è una definizione scritta a lettere di fuoco, acciaio britannico, puro e tagliente, come la lametta rappresentata nell’iconica copertina firmata da Roslav Szaybo. Una volta pubblicato l’album è un successo: arriva alla posizione n.4 della classifica inglese e, sebbene servano alcuni anni, arriverà a guadagnarsi il disco di platino negli Stati Uniti con un milione di copie vendute. Al di là dei meri successi commerciali, che pure sono importanti per un riconoscimento di fronte ad un’audience sempre più vasta, ciò che conta davvero è la qualità delle canzoni: “British Steel” è un vero e proprio tesoro di classici per i Judas Priest. Nell’album troviamo il meglio dello stile della band, con un perfetto equilibrio tra le varie sfumature del loro sound: ci sono canzoni devastanti, veloci ed affilate, come “Rapid Fire” e “Steeler”, alternate a veri e propri gioielli di melodia e potenza come la celeberrima “Breaking The Law” o il primo singolo “Living After Midnight”. “United” è un brano da cantare a squarciagola, sintesi perfetta del senso di fratellanza e appartenenza che l’heavy metal, forse più di ogni altro genere, riesce a convogliare; mentre “Grinder” avanza come uno schiacciasassi, con le chitarre a martellare riff incandescenti. Come non citare, infine, un brano come “Metal Gods”, una fiera e spavalda autocelebrazione, con un Halford gigantesco, così aderente al suo personaggio da assumerne definitivamente l’identità, diventando da qui in poi l’incarnazione stessa del ‘metal god’.
“British Steel” rappresenta un vero e proprio spartiacque nella storia dei Priest e non solo per il suo cadere esattamente a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Questo, infatti, è l’album che cristallizza il sound più classico della band inglese: i Judas Priest qui asciugano tutto il superfluo, portano la propria musica all’essenza e quello che vi trovano è puro metallo pesante. Niente ballad, niente cover, nessuna deviazione o sperimentazione, ciò che si respira fra i solchi di “British Steel” è una forma di espressione pura ed incontaminata. Sarà proprio sulle fondamenta di “British Steel” che la band continuerà a lavorare, affinando, rafforzando, a volte fallendo e in altri casi addirittura riuscendo a superare questo livello già altissimo di perfezione. A distanza di quarant’anni, comunque, “British Steel” rimane un album fondamentale, irrinunciabile per chiunque si definisca appassionato di heavy metal e capace di dettare la linea per migliaia di band a venire.

TRACKLIST

  1. Breaking The Law
  2. Rapid Fire
  3. Metal Gods
  4. Grinder
  5. United
  6. Living After Midnight
  7. You Don't Have To Be Old To Be Wise
  8. The Rage
  9. Steeler
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