JUGLANS REGIA – Neranotte

Pubblicato il 01/04/2023 da
voto
7.5
  • Band: JUGLANS REGIA
  • Durata: 00:37:27
  • Disponibile dal: 25/02/2023
  • Etichetta:
  • Loud n'Proud Records

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Con un nome latino a fungerne da effigie, enigmatico ed inusuale per gli standard di una formazione rock, la musica dei Juglans Regia non avrebbe potuto essere null’altro che qualcosa di molto particolare. In una carriera andata ad intermittenza, con periodi di attività alternati a lunghe pause, i musicisti fiorentini sono in giro addirittura da trent’anni, essendosi formati nel 1992. In questo lasso di tempo i frutti del loro lavoro sono rimasti circoscritti al circuito underground, offrendo un’apprezzabile serie di album – “Neranotte” è il quarto – un recente miniCD (“Memorie Dal Presente” del 2019) e alcuni demo, risalenti ai primi anni di vita del progetto.
Attraverso un processo di composizione protrattosi a cavallo tra 2020 e 2022 e alcune idee ripescate parecchio indietro nel tempo, grazie alla cura nel non mandare dispersi precedenti registrazioni rimaste incompiute, “Neranotte” si configura come un piccolo gioiellino di rock progressivo contaminato, fortemente italiano nella sua concezione e interpretazione. In “Memorie Dal Presente” avevamo apprezzato un’ispirazione fresca, ancorata parzialmente a stilemi musicali tipici del progressive metal novantiano, con obbligatorie influenze più datate; nell’ultimo album, invece, la componente metal rimane abbastanza sullo sfondo, rintracciabile in qualche momento un poco più acceso e arrembante, ma è altrove che va ricercata l’anima attuale del gruppo.
Le prime impressioni, avvalorate da ripetuti ascolti, fanno pensare che questo sarebbe stato un disco ideale per il catalogo della genovese Black Widow: un intrico di note sottili, eleganti, ammantate di mistero e teatralità, un odor di progressive fumoso, avventuroso, dove le note fredde e squillanti delle tastiere divengono addirittura predominanti rispetto alle chitarre. Le vivide immagini evocate dagli ombrosi testi, l’interpretazione intensa e sopra le righe del bravo cantante Alessandro Parigi, portano ad accostamenti ai Diaframma e Il Segno Del Comando, ancor più che spingere verso ecosistemi classicamente prog. In questo contesto, i cinque sviluppano una di serie trame raffinate, malinconiche, proiettandosi in ambientazioni colme di disincanto, tormento e riflessioni sofferte. Come già il titolo fa presagire, ed evidenziato anche dal semplice e d’effetto lavoro grafico, il tratto d’unione tra le singole tracce è un perdersi nella notte, tra i vicoli di una città, con i pensieri che si accavallano e chiedono spazio in moti disordinati. Mentre ordinata, complessa ma priva di asperità è la musica, che va appunto a trascendere stilemi prog e si pone in una prospettiva molto personale. La presenza del tastierista dei Domine, Riccardo Iacono, alla sua prima prova in studio con i Juglans Regia, non tragga in inganno nell’etichettare il suono del quintetto: la musica fluisce composta e ricercata, attraverso crescendo di moderata potenza e digressioni altamente espressive, con un corredo sonoro più minimale che lascia ampio risalto alla calda voce di Parigi.
In “Neranotte” ci possono essere sia frangenti più orecchiabili, nei quali si prende pieno spazio un senso della melodia schiettamente rock, senza altre mediazioni, e altri dai piani di lettura meno immediati, e ancor più intriganti. Sul primo fronte, si fanno notare “Chimera” e “Oltre Lo Schermo”, così sferzanti e dure nel loro messaggio, liberatorie nel modo in cui i testi sono cantati e le parole prendono forma. Nel secondo caso, invece, cala una magica nebbia sui concepimenti sonori dei cinque, alle prese con delle piccole novelle di mali esistenziali, rappresentati specialmente in “Dentro Il Mare” e la title-track. La prima è la canzone più metallica e tenebrosa del lotto, ritmata e incalzante, con le tastiere a svariare tra toni brillanti e variopinti e altri più gelidi e inquietanti; la seconda quella liricamente più accorata, gli arrangiamenti di tastiera le danno un taglio algidamente sinfonico in alcuni punti, in altri dolcemente futurista come potevano essere i Queensrÿche ottantiani. Spendiamo volentieri due parole anche per l’ottimo lavoro di basso, spesso in prima linea per dare una conformazione complessa ma agile al tessuto sonoro, e per una registrazione precisa, attenta e autentica nella valorizzazione dei singoli strumenti e delle loro interazioni. Se amate il progressive in senso molto ampio e una certa musica italiana colta e sofisticata, “Neranotte” fa proprio per voi.

TRACKLIST

  1. Giù
  2. Fragili Equilibri
  3. Chimera
  4. Troppo è Niente
  5. Oltre Lo Schermo
  6. Confine
  7. Guser
  8. Dentro Il Mare
  9. Neranotte
  10. Se
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