
voto
7.0
7.0
- Band: JUNGLE ROT
- Durata: 00:41:28
- Disponibile dal: 25/05/2009
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Sei album e ancora poca notorietà. Strano per una death metal band onesta come questi Jungle Rot, che alla maniera di Obituary, Six Feet Under, continua il suo percorso nel filone groove del metallo della morte. L’album consta di quattordici brani, tre senza i fastidiosi e anacronistici voice over che rendono inascoltabile il disco. “Worst Case Scenario” è canzone animata, fra le più veloci del disco, senza però premere mai decisamente sull’acceleratore, con ottimi stacchi veramente potenti. La successiva “The Unstoppable” è canzone dal groove veramente indovinato, un riffone pesantissimo accompagnato da una doppia cassa terrificante per quasi tutta la durata del brano. “Straitjacket Life” è dominata dai cambi di tempo, ricorda molto le ultime produzioni dei Kataklysm, specie nelle parti vocali dove sono diverse le assonanze (growl e scream). La “musica” non cambia sostanzialmente nel resto del disco, anche se infastidiscono molto le sovra-incisioni già citate che questa volta, oltre a ricordarci che stiamo ascoltando il nuovo album dei Jungle Rot, ci dicono che “l’attesa per il disco è valida”, come recita testualmente la voce moscia e computerizzata. Presente, nel finale del disco, la classica “Invisibile Force” dei Destruction, resa ancora più corposa dell’originale che suona più “snella”. Il riff portante del brano è veramente tritaossa, il classico dei tedeschi è un pezzo che si ascolta sempre volentieri. Disco quindi valido, possente, pesante, monolitico e tetragono. I Jungle Rot meriterebbero più notorietà, se non altro per la costanza dimostrata. Chissà che non arrivi con questo “What Horrors Await”.