6.5
- Band: JUNIUS
- Durata: 00:24:44
- Disponibile dal: 18/02/2014
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Dall’uscita dell’ultimo album, “Reports From The Threshold Of Death”, i Junius se ne sono stati piuttosto tranquilli, limitando la loro attività a qualche tour e apparizioni live (tra queste ricordiamo le date europee di supporto ai Katatonia). Ora che però si avvicina il momento di guardare avanti e confezionare un nuovo full-length, i ragazzi di Boston decidono di svuotare i cassetti del materiale residuo e di chiudere degnamente questo capitolo della loro carriera. In concomitanza con un ultimo tour europeo prima delle registrazioni del nuovo opus – che li vedrà supportare i Long Distance Calling – i Nostri rilasciano così questo “Days Of The Fallen Sun”, EP piuttosto corposo che presenta tracce nuove e meno nuove. Legate da alcuni intermezzi in verità assolutamente sterili, le varie “The Time Of Perfect Virtue”, “A Day Dark With Night”, “Battle In The Sky” e “Forgiving The Cleansing Meteor” ci ripresentano quella combinazione di influenze post rock e dark wave / post punk ormai tipica del quartetto, il quale, come sempre, cerca di infondere un forte tono lirico ed epico ai brani con un ampio utilizzo di basi e tastiere. Le prime due tracce saranno già note ai fan in quanto precedentemente incluse negli split con Juarez e Rosetta, ma i successivi due inediti non stravolgono le coordinate e, anzi, sembrano possedere tutte le carte in regola per farsi ricordare, visto che sfoggiano una buona maturità di scrittura e degli sviluppi che funzionano perfettamente nel loro alternare momenti sussurrati, intimi ad altri dal forte climax emotivo. Come di consueto, le atmosfere malinconiche e sognanti predominano e il tono generale è molto rilassato, quasi onirico in certi tratti. Il gruppo si conferma insomma abile nel rivedere in una chiave più enfatica e moderna, appunto venata di accenni post rock/metal, le arie dei vecchi The Smiths o Joy Division. Ciò che non convince più di tanto, semmai, è la voce di Joseph Martinez, spesso troppo stentorea e ancorata più o meno sempre alle stesse metriche e soluzioni. Molti dei pezzi del repertorio della band si assomigliano infatti l’un l’altro proprio per questa ridondanza a livello canoro. In effetti, se vi è un elemento che sinora ha frenato un po’ le ambizioni dei Junius, questo è forse proprio il comparto vocale, anche se bisogna riconoscere che il registro di Martinez sia subito riconoscibile e sia ormai diventato uno dei trademark della formazione. È puramente una questione di gusto personale, insomma. “Days Of The Fallen Sun”, nonostante tutto, si rivela dunque un prodotto professionale, gradevole e in certi casi intrigante: con tutta probabilità, ai fan dei Junius non dispiacerà affatto.