7.5
- Band: JUSTICE FOR THE DAMNED
- Durata: 00:33:23
- Disponibile dal: 12/06/2020
- Etichetta:
- Greyscale Records
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I Justice For The Damned rientrano senz’altro tra le formazioni più interessanti del vasto e prolifico panorama metal/hardcore australiano. Il gruppo di Sydney può inoltre anche essere considerato una delle realtà maggiormente intransigenti di un circuito che spesso e volentieri tende a strizzare l’occhio al mainstream: la proposta del quintetto resta aggressiva e bruciante anche su questo secondo album, evitando al contempo di dare l’impressione di vivere di rendita. Sono infatti piuttosto palesi le differenze con il debut album “Dragged Through the Dirt” (2017): se agli esordi i ragazzi cercavano di assimilare e rielaborare un suono nervoso che talvolta evocava i Nails nelle tracce più dirette e spoglie, con questo “Pain Is Power” i propositi guardano ad una formula dinamica e trasformista che pesca indistintamente da riferimenti ascrivibili tanto alla scena death-core più evoluta quanto a certo metal-core particolarmente caustico di matrice tardi Novanta/primi Duemila, con attitudine battagliera e dissacrante. I Justice For The Damned hanno un discreto talento, ma anche coraggio, poiché non molte band sarebbero capaci di virare da lavori impregnati di oscuro e cupo magnetismo verso sonorità più rotonde, moderne ed effervescenti senza compromettere la propria credibilità. Per fortuna, il gruppo si tiene alla larga da quella persistente, ridondante ripetizione che spesso affossa le uscite di questo filone: nelle canzoni il breakdown non è il traguardo, ma parte di un percorso dove tutti gli spunti e i registri hanno la loro importanza. Le strutture, in particolare, risultano piuttosto variegate: quasi ogni brano si sviluppa secondo un proprio iter, mettendo in mostra una vasta gamma di riff e ritmiche, con influenze death metal e hardcore che si inerpicano in costruzioni orecchiabili ma anche stranianti, cariche di groove ma forti anche di un apprezzabile substrato atmosferico. Qui, assieme ad un indubbio estro nel lavoro di chitarra, sembra esserci una visione ampia e disincantata di tutto ciò che è metal e hardcore: una visione che però è anche lucida e consapevole, vista la compattezza e la coerenza di fondo che emergono dalla tracklist del disco.
“Pain is Power” manifesta una innegabile capacità magnetica che cresce ulteriormente dopo alcuni ascolti, svelando le geometrie di un sound preciso le cui influenze sono tanto evidenti quanto ben rielaborate ed interpretate. Possiamo dire che al secondo album i Justice For The Damned abbiano messo a segno un bel colpo.