7.5
- Band: KALAH
- Durata: 00:18:55
- Disponibile dal: 01/02/2021
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I Kalah, sestesso bolognese di belle speranze ci hanno stupito non poco con questa loro prima fatica autoprodotta. I ragazzi provengono da realtà locali abbastanza rodate, dimostrando delle notevoli capacità di songwriting già dai primi vagiti di questo “Descent”, apparantemente primo capitolo di una trilogia che vedrà la luce nel corso del 2021. I Nostri appartegono al filone modern metal con una prepotente anima elettronica, ricordando un certo tipo di sound svedese in voga nel passato recente, con band quali Escape The Day, One Without ma anche primi Amaranthe.
Il genere di riferimento ha la pericolosa tendenza a sfociare nella pacchianata, ma i Kalah riescono a destreggiarsi molto bene al suo interno, andando a sfornare quattro pezzi incalzanti, ben strutturati e davvero orecchiabili – cosa che non guasta mai.
Sin dall’opener “Mantis”, introdotta da un tappeto di synth, facciamo la nostra conoscenza col sound dei felsinei, caratterizzato da riff corposi e ispirati, accelerazioni ben posizionate ed ottime linee vocali ad opera della buona Claudia, che riesce a suonare precisa e convincente in ogni frangente – a dispetto della migliorabile pronuncia inglese. La successiva “Titans Of Dune” spinge maggiormente sull’acceleratore, sfoderando delle linee di chitarra di scuola Goteborg coadiuvate da un possente muro sonoro ad opera della sezione ritmica, che sfocia in un altro piacevole ritornello prima di un bridge dal sapore quasi ‘reggaeggiante’. Con “Six Feet Underground”, singolo scelto dalla band, abbiamo il pezzo più lineare ed immediato del lotto, sulla scia dei primi Temperance, con un focus maggiore sulle linee di synth e voce, ma un con un outro veloce e incalzante che prende davvero bene. La conclusiva “Sand”, cadenzata ed atmosferica, ci mostra una splendida comunione tra synthpop e thrash metal, con la solita irresistibile orecchiabilità.
Ci fa piacere notare come gli inserti di elettronica siano posizionati con sapienza all’interno dei pezzi, andando a dare un taglio organico alle composizioni, e mai forzato, mentre per quanto riguarda il comparto tecnico, abbiamo a che fare con una produzione davvero di buon livello, che rende il prodotto finale ancora più accattivante.
Promozione piena per quanto ci è stato mostrato dai Kalah finora, sperando che il materiale futuro sarà altrettanto valido.