7.0
- Band: KALEDON
- Durata: 00:51:45
- Disponibile dal: 23/09/2022
- Etichetta:
- Beyond The Storm Productions
Spotify:
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È bello avere delle certezze nella vita, come ad esempio il fatto che là fuori il caro power metal anni 90’ di una volta esiste ancora. In un’epoca dove uno dei generi musicali più noti, infatti, è diventato o una buffonata ironica o una musichetta per fare le flessioni in palestra, c’è ancora chi crede che il power sia una cosa assolutamente seria come i nostrani Kaledon. A cinque anni da “Carnagus: Emperor of the Darkness”, gli inarrestabili Alex Mele e Tommaso Nemesio, coadiuvati dal buon Michele Guaitoli alla voce, hanno finalmente ripreso in mano la “Legend of the Forgotten Reign Saga” dopo qualche disco che si focalizzava sostanzialmente sui personaggi della storia. “Evil Awakens” è infatti una giusta prosecuzione della saga fermatasi nel 2010 con “The Last Night On The Battlefield”, dove il Signore Oscuro si risveglia dal suo torpore e torna ancora una volta a minacciare la mitica terra di Kaledon. Rispetto al passato possiamo dire sicuramente che ormai lo stile della band si è evoluto verso un power più moderno che ricalca più che altro band come gli Orden Ogan, e basta far partire “Renascentia Noctis” per capire di cosa stiamo parlando. Si tratta di un disco quadrato e molto diretto nel suo approccio, con un Tommaso Nemesio che si è messo a sparare riffoni durissimi e le tastiere di Paolo Campitelli capaci di dimostrare una tendenza quasi più sci-fi. Non mancano però, in mezzo a pezzi dall’impostazione abbastanza moderna come “The Eye Of The Storm”, canzoni basate quasi completamente sui cori (“The End Of Time”), mentre c’è qualcosa dei Rhapsody Of Fire di “Reign Of Terror” nell’ottima “A Strike From The Unknow”, con l’ospitata di Jay Mills che interpreta il cattivo della storia. Grande spazio se lo prende anche la brava Nicoletta Rossellini, già nei Kalidia e nei Walk In The Darkness, la cui presenza rende aggraziata la finale “The Story Comes to an End?”. Non c’è spazio per una ballad, quindi, in questa storia violenta con il risveglio del Male, ma “Evil Awakens” resuscita in modo corretto la saga del Regno Dimenticato, lasciandosi alle spalle forse qualche influenza dei gloriosi anni 90’ e conferendo al tutto un tocco di modernità che non guasta. Fa sempre piacere vedere che una band italiana riesca a spegnere venti candeline dal debut e, se siete famelici di power non troppo ‘da macchietta’, potrete trovare parecchio materiale interessante in questo disco.
