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- Band: KAMELOT
- Durata:
- Disponibile dal: //2003
- Etichetta:
- Noise Records
- Distributore: Self
Ultimamente certe mosse pubblicitarie tipiche delle colossali produzioni cinematografiche hollywoodiane si stanno riflettendo anche in ambito musicale. Certi dischi infatti, iniziano ad essere “pompati”, presentati come una sorta di capolavoro già a partire da diversi mesi prima dell’uscita sul mercato, ed “Epica”, il nuovo disco dei Kamelot, è proprio un esempio lampante di questa teoria. Il ‘pompare’ troppo un disco crea sì attesa di poterlo ascoltare, ma dall’altro lato della medaglia nasce una serie di aspettative in genere molto alte…e poco ci vuole per non soddisfarle! Ebbene, ‘Epica’ dopo tutto questo trambusto ha rappresentato per il sottoscritto una mezza delusione! Certo, il successore di ‘Karma’ è un album ben suonato, ben arrangiato e con pezzi sicuramente validi, ma dice poco o nulla di nuovo rispetto al suo predecessore! Come sempre il compito di aprire le danze è affidato ad una tipica power metal song molto orecchiabile e dalle parti di chitarra catchy e ruffiane che introducono un brano in puro stile Kamelot, ovvero cambi di tempo, struttura che sconfina in lidi progressive ed un cantato fantastico! Già, è sempre lui, Roy Khan, a dare una marcia in più alla band, la sua voce calda e passionale trasmette grandi emozioni che riescono ad enfatizzare ancora di più il concept narrato nei sedici brani del disco! Non mancano sperimentazioni di sonorità particolari, questa volta argentine (come ci spiega proprio Thomas Youngblood), e l’uso di strumenti atipici come la fisarmonica, vedi il brano “Lost & Damned”. Nulla da eccepire nemmeno alla magica coppia Sascha Paeth-Miro, autori della produzione di ‘Epica’, capaci di creare un suono pulito e cristallino semplicemente perfetto per la musica dei Kamelot, quello che potrebbe essere migliorato è proprio il song-writing. Più di una volta i pezzi ricordano i vecchi ‘Karma’ o ‘The Fourth Legacy’, Thomas Youngblood non è riuscito a raggiungere gli ottimi livelli di composizione apparsi in passato sui lavori della band, penalizzando non poco un concept interessante come quello ispirato al ‘Faust’ di Goethe. Che altro aggiungere, se non che ‘Epica’ è sì un disco più che sufficiente, ma, se rapportato al passato più recente dei Kamelot, perde qualsiasi tipo di paragoni, non c’è pubblicità che tenga…