8.0
- Band: KAMPFAR
- Durata: 00:40:39
- Disponibile dal: 03/05/2019
- Etichetta:
- Indie Recordings
- Distributore: Audioglobe
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Nel 2019 siete ancora alla ricerca del puro e sincero ‘norwegian black metal’ vecchia scuola? Purtroppo in giro non c’è rimasto molto, ma per fortuna c’è ancora qualche duro a morire: tra questi ci mettiamo ovviamente l’inossidabile Dolk ed i suoi Kampfar. Di quel black metal dall’inconfondibile tocco norvegese e guerriero senza eccedere nell’epicità i Kampfar sono diventati nel tempo i maggiori e migliori esponenti assieme ai grandi Helheim. Diversamente dai più celebri Enslaved, la band di Dolk non ha mai rivoluzionato il proprio sound, col tempo l’ha reso meno banalmente epico e l’ha spinto verso soluzioni più variegate e violente. Il nuovo ed interessante full-length “Ofidians Manifest” si attesta sugli ottimi livelli dei suoi predecessori. La maturità stilistica raggiunta oggi dai Kampfar è indubbia e forse impensabile ai tempi del debut “Mellom Skogkledde Aaser”. Dalla produzione assassina, alla cattiveria sonora e dello screaming in particolare, alla cura dei dettagli: sono questi tutti elementi che hanno portato la band alla maturità. Certo, i tempi delle grandi atmosfere epiche sono andati via via perduti, ma nel cambio stilistico occorso si può dire che i Kampfar ne abbiano guadagnato. L’opener o la maestosa “Dominans” sono canzoni che vi resteranno subito impresse. Qualcosa dei ‘vecchi’ Kampfar sopravvive, se si può dire così, nell’epica “Eremitt”, a testimonianza che questa band non ha mai rinnegato il passato, ha solo avviato una ricerca introspettiva del proprio sound che ha portato Dolk e soci ad inasprirlo dandogli una dimensione a tratti più oscura e sicuramente più complessa. Il gruppo ha anche fatto il video dell’ottima “Ophidian” e, motivo in più per supportare questo bellissimo album, il CD conterrà un libretto di ben 20 pagine! Fa un po’ rabbia vedere come simili gruppi siano rimasti sempre un po’ in sordina, mentre tanti altri ‘fenomeni’ abbiano goduto di maggior popolarità solo per aver cavalcato (brevemente) l’onda di visibilità che il black metal ebbe tempo addietro. Ci consoliamo col pensare che proprio questo lavorare nell’ombra abbia permesso ai Kampfar di restare grandi e puri fino ad oggi. “Ofidians Manifest” è un ‘must’ trascinante fino alla fine grazie alla conclusiva “Det Sorte”, stavolta davvero non avete scuse: supportate un gruppo di tutto rispetto come i Kampfar!