6.5
- Band: KARL SANDERS , NILE
- Durata: 00:59:00
- Disponibile dal: 22/07/2022
- Etichetta:
- Napalm Records
Spotify:
Apple Music:
Quale momento migliore di questa estate infuocata per accogliere il terzo episodio della saga solista di Karl Sanders? Con le sue atmosfere desertiche, esotiche, in grado di riportare alle mente uno scontro fra eserciti ai piedi della Sfinge, o una passeggiata nei giardini pensili di Babilonia, “Saurian Apocalypse” non può che sposarsi perfettamente al clima torrido di queste settimane, rendendo ancora più tangibile la sua natura di opera ‘viaggiante’ e fuori dal tempo. Così com’era accaduto per i precedenti “Saurian Meditation” (2004) e “Saurian Exorcisms” (2009), il chitarrista americano – noto ovviamente per il suo contributo alla causa death metal con i Nile – dà qui voce e respiro alle suggestioni etnico-tribali che nella band madre fungono perlopiù da intro e intermezzi, imbastendo un lungo (e a tratti estenuante) viaggio nel mondo della musica ambient e mediorientale.
Un progetto ancora una volta imponente, a tratti pretenzioso, ma che in qualche modo riesce a restituire il senso di mistero e magnificenza degli antichi imperi a cui si ispira, con Sanders a vestire i panni di officiante in un rituale sonoro da assaporare necessariamente nel giusto stato mentale per non farselo andare di traverso. Un’opera in cui a trionfare – come prevedibile – sono la stasi e il raccoglimento frutto del dialogo tra le varie tipologie di percussioni e strumenti a corda, con saltuari campionamenti, cori e interventi di synth a rendere più vivido lo scorrere della narrazione, la quale potrebbe benissimo fungere da colonna sonora per un kolossal fra le sabbie dell’Antico Egitto. La dimestichezza del Nostro nel maneggiare (anche) queste soluzioni è notevole, così come risulta tangibile la sua devozione verso il concept; un tutt’uno con la musica che, attraverso forme e linguaggi più o meno estremi, ne accompagna l’operato dalla metà degli anni Novanta.
Tutti questi elementi – ne siamo sicuri – basteranno a fare di “Saurian Apocalypse” un ascolto dovuto e/o piacevole per molti suoi fan, i quali non tarderanno a godersi l’esperienza immersiva offerta dai dieci episodi della tracklist come una sorta di ‘extended version’ della vecchia “In Their Darkened Shrines (Part IV: Ruins)”. Gli altri ascoltatori, coloro che mal digeriscono un certo tipo di musica atmosferica, o che sono soliti ‘skippare’ le suddette parentesi meditative dei Nile, evitino pure di approcciarsi al disco, aspettando magari il successore di “Vile Nilotic Rites”, i cui lavori sono attualmente in corso.