7.0
- Band: KARL SANDERS
- Durata: 00:56:30
- Disponibile dal: 08/11/2004
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Self
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Tonnellate e tonnellate di pietra. Massi ed enormi macigni, trasportati da innumerevoli schiavi, poggiati uno sopra l’altro, per dare forma a delle costruzioni fra le più enigmatiche, mistiche e innaturali che Madre Natura sfoggia: le piramidi. Semplici, colossali tombe, oppure collegamenti verso altre dimensioni, universi, mondi? Piattaforme d’atterraggio per entità extraterrestri? Ed all’interno di esse, nel più profondo buio e nel più immacolato silenzio, cosa si cela? Cosa si muove? Cosa si agita nelle recondite e sigillate profondità dei cunicoli più antichi? E’ probabilmente a queste domande e a queste riflessioni che Karl Sanders, leader maximo dei brutal-death metaller Nile, dopo aver già esplorato in lungo ed in largo la Storia e le Leggende della civiltà egizia con la sua sempre più amata band-madre, ha cercato risposta…forse vanamente, forse presuntuosamente, ma di certo andando a scavare in quello che il suo cuore e la sua passione gli hanno fatto sentire. “Saurian Meditation”, opera solista del chitarrista/cantante americano, è un lungo percorso evocativo, una lenta processione estatica, dall’incedere sognante e mantrico, atta ad avvolgere chi ascolta in un involucro ancestrale, suadente e raffinato, pregno di atmosfere cupe ed inquietanti…percezioni alterate e amplificate dall’ipnotismo innato che nasce dalle composizioni qui presentate, quasi totalmente strumentali e quasi totalmente acustiche. Strumenti tipici della tradizione araba-mediorientale, fra i quali spiccano il sitar e le molteplici percussioni, l’intelligente e drammatico utilizzo dei sintetizzatori, spesso volti a ricreare preghiere ed invocazioni di dubbia natura, le accattivanti partiture di chitarra acustica e qualche sparuto intervento elettrico, riescono a creare un immaginario vivido e presente nella mente dell’adepto, stranamente più attento all’ascolto di quanto ci si potesse aspettare dal venire a trovarsi di fronte ad un disco di tale fattura. Sia chiaro, “Saurian Meditation” non è un disco per metallari…ed è pesantissimo, in fin dei conti: quasi un’ora di musica etnica-tribale, seppur ben suonata e realizzata, è davvero dura da digerire per chiunque, crediamo; ma, andando un tantino oltre le prime impressioni spaesate, bisogna riconoscere il coraggio e la preparazione di Sanders, in quanto il mood dell’album è particolarmente avvolgente e affascinante. I singoli episodi sono perfino piuttosto riconoscibili e l’estenuante “Of The Sleep Of Ishtar” (nove minuti e mezzo!) è proprio un bella canzone, così come del resto “The Elder God Shrine” e “Whence No Traveler Returns”. Per i patiti della musica etnica, ed in particolare delle melodie orientaleggianti, “Saurian Meditation” potrebbe essere un ottimo acquisto; per i fan dei Nile, una ghiotta occasione per addentrarsi ancora di più nell’ottica mistica della band; per tutti gli altri, un pericoloso coacervo di noia e barbose litanie; per chi scrive, un bel viaggetto al di fuori della Realtà…e dentro un sarcofago.