6.5
- Band: KATATONIA
- Durata: 00:46:06
- Disponibile dal: 09/09/2013
- Etichetta:
- Kscope Music
- Distributore: Audioglobe
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Come nella più tenace tradizione Katatonia, anche per questo nuovo “Dethroned And Uncrowned” l’aspettativa creatasi durante gli ultimi mesi è stata notevole, nutritasi soprattutto in seguito all’annuncio che la lavorazione del disco sarebbe stata finanziata da una campagna di “crowdfunding”. Come ormai noto, il gruppo svedese ha voluto rivisitare in chiave atmosferica/semi-acustica il suo ultimo album, “Dead End Kings”, seguendo la via tracciata a suo tempo dai compagni di etichetta Anathema, ormai veterani di questo tipo di operazioni. Come prevedibile, l’opera è un trionfo di arie sognanti nella quale è praticamente impossibile scovare quel groove e quella spinta ritmica ormai fra i marchi di fabbrica della recente proposta dei Nostri. La produzione, come preannunciato dalla stessa band, mette in risalto tastiere, synth e gli sparuti ectoplasmi chitarristici che Anders Nyström e Per Eriksson infilano qua e là, lasciando a tutto il resto le briciole. I passaggi più coinvolgenti e lirici sono però chiaramente quelli in cui Jonas Renkse impone le sue impagabili, dolorose nenie vocali: trame nelle quali le linee melodico-armoniche prendono il sopravvento sul predominante taglio freddo della base sonora: “The Racing Heart”, “Leech” o “Ambitions” sono magnifiche in tal senso, rinnovando i miracoli già uditi sulla versione originale del disco. Solida, comunque, l’intera tracklist: il materiale di partenza, d’altronde, difficilmente avrebbe potuto scadere di qualità; i Katatonia non hanno fatto altro che rivisitare quest’ultimo esaltandone gli elementi fondamentali, ovvero gli arrangiamenti di tastiera e programming (qui talvolta arricchiti da ulteriori spunti) e la performance di Renkse. Il risultato è perciò un lavoro meno “rumoroso” del solito, ma fedelissimo allo spirito della band e a quanto da essa confezionato di recente. Chi ha amato “Dead End Kings” molto probabilmente troverà in “Deathroned…” un suo gradevole complemento.