7.0
- Band: KATATONIA
- Durata: 00:30:00
- Disponibile dal: 16/01/2012
- Etichetta:
- Peaceville
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
La Peaceville si sta ormai specializzando in ristampe di perle black e doom metal anni ’90, dopo aver acquistato i diritti di parte del vecchio catalogo Avantgarde Music e aver stretto un accordo di distribuzione con la Moonfog. L’ennesima perla recuperata dagli scrigni del tempo dalla storica label britannica è “For Funerals To Come…” dei Katatonia, EP dato alle stampe nel 1995 appunto dall’italiana Avantgarde. Il lavoro è piuttosto breve, ma, come del resto la maggior parte delle pubblicazioni del gruppo svedese degli anni ’90, non manca di fornire input stilistici e compositivi importanti. All’epoca, infatti, i Katatonia erano noti per essere una formazione in continuo movimento – anche indecisa, per i più maligni – le cui uscite, persino quelle sulla breve o brevissima distanza, erano solite presentare varie differenze rispetto alla precedente. Non fa naturalmente eccezione “For Funerals To Come…”, opera che fotografa uno dei periodi più ambigui della loro carriera. Dopo aver pubblicato il debut “Dance Of December Souls”, la band ha infatti provato a cambiare totalmente genere e a cimentarsi in sonorità dark-wave/post punk, documentando questa improvvisa svolta con le registrazioni del brano “Scarlet Heavens” (rilasciato solamente qualche anno dopo, prima in uno split 7″ con i Primordial e poi nell’EP “Saw You Drown”). Tuttavia, dopo vari ripensamenti e, presumibilmente, qualche diverbio interno, Anders “Blackheim” Nystrom e Jonas Renkse decidono di ritrattare e di tornare al metal, reclutando, inoltre, tale Le Huche al basso e diventando così un terzetto. La prima uscita ufficiale di questa lineup è appunto “For Funerals To Come…”, quattro tracce, per circa diciotto minuti di musica, di black-doom metal epicheggiante. Rispetto a “Dance Of December Souls”, i Nostri sembrano qui meno tristi e più arrabbiati, se non altro giudicando dall’intensità delle ritmiche – un po’ più serrate e agili – e dall’asprezza del cantato, che qui viene gestito anche da Blackheim con uno screaming acido e perverso. Manifesto del lavoro è la lunga opener “Funeral Wedding”, traccia dallo sviluppo in verità poco logico (si tratta di una suite in cui una sezione succede all’altra senza che nessuna di esse venga più ripetuta), ma che in quasi nove minuti mette in mostra tutte le attuali idee del gruppo, da una fusione più equa di doom e black metal a un’atmosfera maggiormente viziosa, ben sottolineata dalla nuove linee vocali. Nonostante la sua vaga incoerenza, questa composizione diventerà in breve tempo una delle principali hit dei primi Katatonia, venendo anche suonata spesse volte nelle rare sortite live degli esordi. Per molti, l’EP in questione è meritevole di attenzione solo e soltanto per la presenza di “Funeral Wedding”, anche perchè i restanti episodi, a parte la più strutturata “Shades Of Emerald Fields”, possono tranquillamente essere visti come puri riempitivi, considerato in primis il loro minutaggio ristretto e la loro funzione di outro. In questa nuova ristampa targata Peaceville, troviamo tuttavia due succose bonus track, estratte dalla leggendaria compilation della Wrong Again Records “‘W.A.R. Compilation – Volume One”, edita anch’essa nel 1995. Questi due ottimi pezzi – “Black Erotica” e “Love Of The Swan” – presentano un sound tutto sommato simile a quello dell’EP, anche se è facile notare come la componente doom/malinconica torni qui a prevalere su quella prettamente estrema, facendo intuire vagamente le prossime mosse della formazione. Del resto, “Black Erotica” non è altro che una prima versione di “12”, canzone poi inclusa nel successivo full-length “Brave Murder Day” in una veste più spoglia e pesante. Chi conosce gli sviluppi delle carriere dei musicisti, saprà inoltre che, di qui a poco, Blackheim avvierà il suo progetto black metal Diabolical Masquerade, che negli anni seguenti assorbirà la quasi totalità delle tentazioni estreme del Nostro, in modo che la band-madre possa esplorare in maniera costante mondi sonori più introspettivi. In definitiva, mettendo insieme in questo CD quanto composto dai Katatonia tra il 1994 e il 1995, la Peaceville pone tutti i fan dell’ultima ora nelle condizioni di avere facilmente a portata di mano il prodotto di uno dei periodi più intensi e imprevedibili della storia di questa realtà svedese. Grazie anche a una elegante confezione CD-slipcase e ad un booklet contenente note scritte da Anders “Blackheim” Nystrom, l’edizione 2012 di “For Funerals To Come…” merita senz’altro la vostra attenzione se non avete grande dimestichezza con gli esordi della band.