7.0
- Band: KATATONIA
- Durata: 00:56:00
- Disponibile dal: 28/10/2013
- Etichetta:
- Peaceville
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Una delle peculiarità di “Viva Emptiness” è sempre stata la produzione ruvida e diretta. Grazie alla ristampa in oggetto, pensata per celebrare il decimo anniversario della pubblicazione del disco, veniamo però a sapere che, in realtà, questa non era esattamente nei piani dei Katatonia. A quanto pare, infatti, per questo album il gruppo decise di provare per la prima volta a curare da solo la resa sonora e, peccando di inesperienza, finì per consumare la maggior parte del tempo a propria disposizione per le registrazioni, lasciando aspetti importanti come il mixaggio e il mastering all’ultimo minuto, quando ormai il budget era quasi completamente esaurito. È appunto trascorso un decennio da allora e, oggi che i Nostri sono un nome di una certa grandezza nel panorama metal mondiale, essi possono permettersi di rimettere mano al disco e di rilasciarlo in una veste probabilmente più vicina alle loro intenzioni originali. Ecco quindi arrivare fra noi questa “10th anniversary edition”, che ci presenta un lavoro riveduto già a partire dalla copertina (bella l’idea di rappresentare la bambina invecchiata di dieci anni!) e ulteriormente ricco di spunti. Se infatti “Viva Emptiness” poteva già in origine essere visto come uno dei capitoli più felici della discografia degli svedesi, oggi questo guadagna alcuni nuovi punti grazie ad un’opera di restauro davvero vincente, volta a svelare una marea di dettagli sonori sinora inediti. È sufficiente ascoltare pezzi come “Wealth”, “Complicity” o “Evidence” per rendersi conto di quanto il platter sprizzi nuova vita: il sound è più levigato, ogni strumento si sente meglio e tutto il “contorno” (rifiniture di tastiera, backing vocals, ecc) emerge nel mixaggio come mai prima d’ora, avvicinandosi agli standard fissati a partire da “The Great Cold Distance”. “Inside The City Of Glass” è stata poi trasformata in una canzone cantata, grazie all’aggiunta di alcune strofe di Jonas Renkse: questa iniziativa forse dividerà i fan, ma è comunque un altro sintomo della volontà dei Nostri di offrire qualcosa in più della solita ristampa (anche l’inclusione nella tracklist ufficiale di “Wait Outside”, un bella B-side, è da vedere in questa ottica). In conclusione, una volta tanto ci troviamo a dover consigliare l’ascolto anche ai possessori della prima versione dell’album: la “ristrutturazione” non è stata radicale, ma di certo ha lasciato segni importanti e questi meritano di essere scoperti. Un plauso quindi ai Katatonia, che in studio si confermano sempre formazione abile ed accorta.